I Popolari sorpassano i Socialisti, cresce la paura Le Pen
Il PD avrebbe 29 seggi, 18 M5S, 22 FI-NCD
Solo 40 giorni separano i
cittadini europei dalla cabina elettorale per il rinnovamento del Parlamento
Europeo. L’ascesa degli euroscettici si fa sempre più pressante, con Marie Le
Pen ed il suo Fronte Nazionale al centro delle preoccupazioni, ma ora anche i
Popolari potrebbero tornare ancora una volta sul piedistallo. Si susseguono
infatti i ribaltoni nei sondaggi più disparati, che vedono ora il sorpasso del
Partito Popolare Europeo (rappresentato in Italia da NCD-UDC e FI) sui diretti
concorrenti, i socialisti e democratici europei (rappresentato in Italia dal
PD). Stando all’ultimo sondaggio di PollWatch il PPE conquisterebbe oggi 222
seggi dei 751 del Parlamento Europeo, scavalcando il PSE, sempre in testa nelle
precedenti rilevazioni, il quale si attesterebbe a 209 seggi. Stando ad un
accordo tra PSE, PPE e ALDE (liberaldemocratici), il gruppo che arriverà primo
esprimerà il Presidente della Commissione UE, successivamente le altre
euro-nomine in base ai rapporti di forza. Parrebbe così sempre più a rischio
l’equilibrio del Parlamento Europeo; non potendo esprimere un gruppo chiaro
alla guida, molti prevedono un accordo tra Popolari e Socialisti, sul modello
tedesco, per fronteggiare l’ondata anti-euro e mantenere la stabilità
nell’Unione.
D’altro canto tale soluzione potrebbe concludersi con il risultato
opposto, soprattutto nel caso in cui non ci fosse una totale marcia indietro
rispetto alle politiche di austerità, in favore di un’ integrazione politica e
bancaria, nonché una ripresa degli investimenti pubblici per fronteggiare la
dilagante crisi occupazionale, in primis quella giovanile. Per questo non si
esclude l’alternativa rossa, ovvero un confronto diretto tra Martin Schulz e
Alexis Tsipras, valutando ogni proposta e caso per caso, così da mantenere fede
in concreto all’impegno preso nel cambiamento di un Europa che non è ancora
l’Unione dei Popoli. A tale soluzione sarebbero però opposti alcuni componenti
del PSE, ancora legati a politiche neo-liberiste. Sul fronte euroscettico
dovrebbero essere presi 34 seggi, in tal modo sarebbe possibile la formazione
di un nuovo gruppo all’interno del Parlamento, sempre che i partiti estremisti
riescano a mettersi d’accordo, magari con Marie Le Pen alla guida. In Italia il
PD dovrebbe poter conquistare 29 seggi, sei in più rispetto al precedente voto,
diventando così il gruppo più grande nel PSE (22 andrebbero ai tedeschi, 26 ai
britannici); è quindi sempre più vicina l’ipotesi di Gianni Pittella Presidente
del Parlamento Europeo e un altro esponente italiano alla guida del gruppo
parlamentare. Forza Italia e NCD, separati al voto ma insieme nel PPE,
dovrebbero perdere 12 seggi rispetto al passato. Il Movimento 5 Stelle, alla
sua prima esperienza europea, dovrebbe ottenere 18 seggi; non è ancora chiaro
se il Movimento entrerà in uno dei gruppi esistenti o se rimarranno nei non
iscritti. Non supererebbero la soglia del 4% Scelta Europea (in Europa con i
liberaldemocratici), Italia dei Valori, l’Altra Europa e i Verdi.
Nessun commento:
Posta un commento