Stati Uniti d'America? Una nazione di cowboy
La notizia è che il 9
marzo scorso il South Dakota ha approvato una legge, proposta dai Repubblicani,
che permette ad insegnanti e collaboratori scolastici di possedere ed
utilizzare armi all'interno delle scuole, al fine di difendere se stessi e gli
alunni. Quello tra America ed armi è un connubio indissolubile che pianta le
sue radici nel passato ed è necessario conoscere il passato, appunto, al fine
di comprendere il presente: era il 1776 e l'America diventava indipendente dal
tirannico governo inglese; i Padri fondatori, liberali, anti-semiti,
illuministi, razzisti, pensarono di inserire nella Costituzione il famoso
secondo emendamento il quale affonda la sua teoria in dottrine filosofiche
dette liberali che brevemente affermano che è necessario difendere la propria
vita, le proprietà ed i beni; anche con le armi. Altra dottrina liberale che
influì sulla stesura del secondo emendamento è il cosiddetto "diritto
d'insurrezione" cioè il diritto di ribellarsi violentemente nel caso si è
soggiogati da un governo tirannico; se i cittadini posseggono armi infatti
possono, con facilità, rovesciare tale governo. Recentemente la Tunisia, seppur
in condizioni particolari, ha abbattuto una tirranide con 0,1 armi ogni 100
abitanti a dispetto degli USA che di armi ogni 100 abitanti ne hanno 89. È
comunque indispensabile comprendere quest'assunto di base: gli americani sono
liberali, preferiscono difendersi da soli, non vogliono che il governo si
intrometta nella vita del privato, ed è una cosa tutta americana, è radicata
nella loro mentalità.
Il loro rapporto con le
armi è, per noi, difficilmente comprensibile; è un legame stretto, quasi un
culto. Lo dimostra la fase successiva della storia americana, tutta tesa alla
conquista del West. Chi non ha mai visto un western con questi americani armati
fino ai denti che sparavano agli indiani e nelle pause si sparavano tra loro?
Un modo di vivere tutto a stelle e striscie; che desta fascino, però.
E poi: il Novecento.
Immigrazione, mafia, proibizionismo, grande depressione a caratterizzare la
prima metà. A caratterizzare la seconda segregazione razziale, guerra fredda,
Vietnam, pena di morte. Sono queste parole che raccontano pezzi di States e la
loro violenza.
Poi, dopo queste, la
svolta: dal 1992 gli omicidi sono calati vertiginosamente, secondo i
Repubblicani perchè il numero di armi per auto-difesa è aumentato; ma il numero
di omicidi commessi è diminuito, seppur con moderazione, in tutto il Nord del
mondo. Nonostante il calo gli USA sono comunque la nazione più violenta
d'Occidente; dove tutti, o quasi, possono comprare un'arma. Dall'altra parte
del Pacifico, nella sesta nazione più sicura al mondo, il Giappone, comprare
un'arma è quasi impossibile: nel 2006 due morti sparati; nel 2008 undici,
contemporaneamente negli States 500 americani si sparavano mentre pulivano la
propria arma ...gli Stati Uniti ora, al Congresso, sceglieranno circa il loro
futuro: e mentre le scuole del South Dakota si armano per far fuori i
"cattivi" armati chissà come; Obama ed i suoi, non tutti però,
intraprendono una lotta che vedrà, in caso di vittoria, un'America gradualmente
disarmata anche se l'America disarmata non c'è stata mai.
L'impresa pare ardua ma Obama non demorde: vuole un'America diversa, in
primo luogo senza fucili d'assalto e con caricatori meno capienti, per ora; in
secondo luogo un'America che abbia meno paura e che non sia il set di un western
troppo realistico. Ma gli americani vorranno veramente cambiare?
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