Suggestioni
(parte 2°)
Ricapitoliamo: Berlusconi ha detto che la magistratura con "Mani
pulite" ha messo fuorigioco i 5 partiti che avevano combattuto il
comunismo e salvato la democrazia. Crocetta si arrende sul Muos (struttura
satellitare nociva alla salute degli isolani) e praticamente sostiene che c'è
di mezzo la mafia, Sergio De Gregorio addirittura la CIA. La domanda: esiste un
rapporto tra Muos, CIA, Sicilia, mafia, partiti anti-comunisti (citati da
Berlusconi) e comunismo?
Il Duce disse che la Sicilia era "fascista fino al midollo",
supponiamo sia vero. Il 9 luglio gli anglo-americani sbarcano in Sicilia, il
fascismo è praticamente finito. Prima dello sbarco contattano (si presume) la
mafia isolana per ottenere appoggio in vista dello sbarco; appoggio ovviamente
ottenuto: gli Stati Uniti non sono la nazione adottiva di Lucky Luciano ed Al
Capone? In questo periodo gli americani "sistemano" molti mafiosi
come sindaci; Don Calò, al secolo Calogero Vizzini, capo dei capi dell'epoca,
diventa sindaco del suo paesino, Villalba. Nel frattempo sul mondo cala la
"cortina di ferro" e l'Italia, la nazione con il Partito Comunista
più grande dei paesi occidentale, appena liberata, deve decidere se allearsi
con il gigante americano o con quello sovietico. La Storia la conosciamo:
l'Italia è un paese distrutto dalla guerra, alle prime elezioni vince la DC che
si avvicina agli Stati Uniti, otteniamo il piano Marshall, ci rilanciamo, boom
economico, il Bel Paese tra le potenze economiche mondiali. Tutto questo, però,
ha avuto un prezzo: come detto, gli americani sbarcano nel '43, intrattengono
rapporti fittissimi con la mafia; hanno bisogno di un alleato per lo sbarco e
poi per combattere il comunismo. La mafia è reazionaria, non vuole che l'ordine
delle cose cambi. All'epoca, sostiene qualcuno, mafia, CIA, partiti
conservatori, sono la stessa cosa; hanno cioè, tutti lo stesso interesse:
"bloccare l'avanzata delle sinistre" sosteneva il Professore Renda,
morto recentemente. C'erano, a parer suo, "troppi interessi internazionali
convergenti sulla Sicilia". Mafia, CIA e partiti conservatori avevano
bisogno però di un braccio armato. Fu così che le vicende politiche si
intrecciarono con quelle della banda del bandito Giuliano. Chi è Salvatore
Giuliano? È l'eroe siciliano del '900, più "eroe" di tanti altri
personaggi.
È un mito; una leggenda che, seppur poco citata, rimane nella
memoria e nel cuore di molti siciliani. Nacque a Montelepre nel 1922. La sua
famiglia era appena tornata dall'America. L'America? Un posto dove fare
fortuna, per l'arrampicata sociale, per fare la bella vita. Il piccolo
Salvatore, così come tantissimi siciliani, erano cresciuti con questo sogno: un
sogno terribilmente affascinante. Nel '43, in una Sicilia che muore di fame, vi
è un fiorente mercato nero del grano. Lo Stato aveva dato al grano un prezzo
fisso, molto basso, così che fosse più accessibile; il mercato nero nacque per
aggirare quest'intervento statale che a molti siciliani "non andò
giù". Mentre Giuliano trasporta del grano per venderlo in nero viene fermato
dalla polizia. Scoppia una sparatoria, con risultato: un poliziotto morto e
Giuliano in fuga. Ora è un bandito: è l'inizio di una leggenda che a distanza
di settant'anni esatti è molto più viva di quanto possa sembrare. Assalta una
caserma e libera degli uomini, uomini come lui: senza paura,
"ribelli", che non volevano che lo Stato si "immischiasse".
Uno Stato, che a parere di molti, per la Sicilia non aveva fatto nulla, se non
imporre tasse odiose. "Ogni popolo merita il governo che ha",
"il siciliano è lo specchio di se stesso, tutte le sue disgrazie, la
povertà, se le merita" il parere di altri. In modo più o meno ovvio i
siciliani non credono di meritarsi la fame, il mal governo ("I siciliani
[...] credono di essere perfetti; la loro vanità è più forte della loro
miseria"); perciò stanno con Giuliano: un nuovo Robin Hood che ruba ai
ricchi (e/o allo Stato) per dare ai poveri. Assalta varie caserme, prepara
attentati, mette a ferro e fuoco l'entroterra palermitano: l'obiettivo
principale delle azioni della sua banda è indebolire lo Stato. Bandito,
giustiziere, criminale; sono questi alcuni degli attributi che gli vengono
affibbiati. Probabilmente Salvatore Giuliano è tutto ciò, ma con una variante:
è un bandito, giustiziere, criminale, politico. Nel '45 divenne colonnello
dell'esercito paramilitare del Movimento Indipendentista Siciliano: cioè fu
assoldato da un movimento che era rappresentato in Parlamento per continuare
nella lotta per l'indipendenza. "Meno che nazione, la Sicilia è più che
regione": cioè un perfetto Stato degli Stati Uniti. Seriamente, è proprio
così: significa non sottostare ad un governo centrale forte, essere liberi (gli
Stati Uniti d'America sono il paese della libertà, il concetto stesso di
federazione di Stati è sinonimo di libertà politica), una tassazione leggera
tra le altre cose significa avere un governo conservatore e liberale che combatta
il comunismo. Giuliano, non a caso, spedisce una lettera al presidente
americano Truman. Chiede che la Sicilia diventi il 49° della federazione. Cosa assurda! Pensandoci a lungo e calando una
tale richiesta nel contesto di inizio Guerra Fredda, perde un po' della sua
assurdità, però.

In questo contesto,
in Sicilia si svolgono le elezioni regionali del '47. A contendersi il potere
ci sono la DC e le sinistre. La DC (anti-comunista) alla fine la spunta.
Elezioni, queste, svolte tra mille intimidazioni: sedi del Partito Comunista e
Partito Socialista incendiate e poi Portella della Ginestra. A Portella
l'1°maggio 1947, mentre i contadini festeggiavano, furono sparati dei colpi
sulla folla. Almeno 10 i morti, circa una trentina i feriti. Chi sparò sulla
folla festante? Berlusconi ha parlato di "[...] 5 partiti democratici che
[...], nonostante alcune ombre, avevano comunque [...] difeso la libertà e la
democrazia dalla minaccia del comunismo". Nel prossimo scritto
analizzeremo meglio queste "ombre". E perchè ora Crocetta, Presidente
della Regione Siciliana, dopo aver lanciato l'ipotesi che i terreni
ridistribuiti dalla riforma agraria del 1950 siano ora in mano alla mafia,
"vara" senza troppi ostacoli uno studio di tale ipotesi mentre sul
Muos ha dovuto fare marcia indietro (quando, in verità, egli stesso ha
dichiarato che la criminalità organizzata potrebbe essere dietro la vicenda
delle apparecchiature satellitari americane)? Quindi: perchè la combatte (la
mafia) su un frangente e sull'altro no?
Alberto Mannino
Continua...
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