martedì 9 luglio 2013

DALLA RICHIESTA DI SPOSTAMENTO DELLE SPOGLIE DI VITTORIO EMANUELE III NEL PANTHEON ALLE CONSULTAZIONI ONLINE PER LE RIFORME COSTITUZIONALI

Purtroppo la valutazione critica del costituzionalista Gustavo Zagrebelsky è esatta: in Italia il Parlamento sta assumendo sempre di più un ruolo marginale, venendo di fatto esautorato da un governo (PD-PDL) che sta spingendo la nostra Repubblica democratica verso una vera e propria "deriva oligarchica". L'esecutivo sta acquisendo un graduale e ascendente predominio rispetto al Parlamento, ricorrendo spesso ai decreti-legge che sono emanati dal Consiglio dei Ministri e richiedono la convalida del Parlamento al termine di 60 giorni e ai decreti legislativi che invece sono autorizzati dal Parlamento preventivamente e mirano a risolvere una problematica urgente con delega all'esecutivo. Dunque il fatto che questo ricorra ai decreti legge o ai decreti legislativi non è motivo di critica, ma il loro utilizzo frequente e incline a soverchiare il potere del Parlamento lascia perplessi ed è sicuramente sospettoso: il Presidente del Consiglio Letta ha dichiarato più volte che, visto l'impedimento avanzato dalla Corte Costituzionale in merito all'incostituzionalità dell'abolizione delle province, il governo prossimamente darà la delega alla Commissione Affari Costituzionali per la discussione di un disegno di legge che depenni dalla Costituzione la parola "province", com'è possibile che l'esecutivo possa raggirare la Corte Costituzionale, nonché l'istituzione della "separazione dei poteri", in maniera così sfrontata e senza che questa susciti la pubblica indignazione ? Inoltre il governo sui generis Letta prossimamente emanerà un decreto legge per una rapida approvazione dell'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, sopperendo ad un'eventuale operazione di ostruzionismo del Parlamento che viene definito da Letta stesso "lento"(http://tiananmen84.blogspot.it/2013/06/disegno-di-legge-sull-abolizione-del.html, ricordiamo  che molto astutamente l'abolizione totale del finanziamento dovrebbe entrare pienamente in vigore dal 2017, nel frattempo i partiti possono usufruire dei compensi erogati dai privati oltre ad una percentuale in progressiva diminuzione del normale finanziamento pubblico).
A darci l'illusione di partecipare all'iter delle riforme costituzionali, che si sta svolgendo in totale contravvenzione alla Costituzione che prevede la normale procedura dell'articolo 138, http://www.senato.it/1025?sezione=139&articolo_numero_articolo=138 (la commissione di esperti non eletti dalla cittadinanza, di chissà quale affiliazione politica o di altra specie, in questo momento sta discutendo delle eventuali riforme costituzionali senza che noi cittadini vi abbiamo dato la delega) provvede l'apertura del sito www.partecipa.gov.it che permette a chi volesse di interloquire tramite computer, attenzionando eventuali spunti di riflessione per il cambiamento della Costituzione. La democrazia nasce sicuramente come governo del popolo e per il popolo, tuttavia questo non deve implicare che il popolo, in quanto formato per la maggioranza da massa acritica, sia in diritto di modificare la Costituzione direttamente, perché questa nasce come insieme di principi fondamentali che tutelano il popolo stesso quando si trova in un periodo di crisi come il nostro, assurgendo nel contempo a modello da perseguire nei momenti di smarrimento o di confusione. In conclusione, si sta oscurando un attentato alla Costituzione che viene camuffato da "rinnovamento" dell' "intelaiatura costituzionale", ritenuta, ancor prima del fallimento dei nostri pseudopolitici privi di idee rivoluzionarie e chiare, di morale e di etica pubblica, l'unica responsabile di questo presunto intoppo nel meccanismo parlamentare, nonché della crisi economica.
Siamo noi che diamo valore alle istituzioni, sono i politici che le devono sostenere, rispettare e valorizzare, pertanto se il Parlamento viene reputato "lento", la causa deve essere rintracciata nell'inettitudine, nell'incompetenza, nell'irresponsabilità e nell'indifferenza di chi ne fa parte, invece di additare il Presidenzialismo o il ridimensionamento della magistratura come le soluzioni essenziali della crisi.
A riprova dell'ignoranza storico-culturale e dell'incapacità politica dei nostri presunti rappresentanti, fra i tanti disegni di legge che, se letti, susciterebbero le risa di chiunque, perché dimostrano la distanza dalla realtà, ne figura sul sito della Camera uno che propone lo spostamento delle spoglie di Vittorio Emanuele III nel Pantheon: in breve, dopo l'abrogazione del titolo XIII della Costituzione che sanciva l'esilio perpetuo dei Savoia dall'Italia, vi è ancora qualcuno che desidera che Vittorio Emanuele III sia seppellito in Italia, lui che si è reso promotore dell'ascesa di Mussolini e del Fascismo, responsabile delle leggi razziali del 1938, di tutte le abominevoli brutalità del regime, dell'esilio di innumerevoli intellettuali antifascisti e dell'assassinio di gran parte di loro, della fine della democrazia liberale, dell'entrata in guerra e protagonista della vigliacca fuga a Brindisi, mentre la popolazione italiana doveva patire i supplizi e gli eccidi di massa della Wermacht. Invece di pensare a riformare la Costituzione che è già stata infangata e privata del suo valore storico, occorre oggi più che mai appoggiare la nostra Carta Costituzionale, perché è stata delineata nei suoi fondamenti col sangue dei nostri partigiani.

(qui sotto il vergognoso disegno di legge)
A.C. 332
CATANOSO GENOESE: "Autorizzazione alla sepoltura delle salme dei Re d'Italia Vittorio Emanuele III e Umberto II nel Pantheon in Roma" (332)
http://www.camera.it/leg17/141
Stampato il 03-07-2013

Ugo Giarratano





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