sabato 31 agosto 2013

LUCIA E LA SANITA' DI QUESTI TEMPI


 
Nel governo Crocetta, il cui consenso è ai minimi storici da un pò, spicca un nome sicuramente altisonante: quello di Lucia Borsellino. Chi lo avrebbe detto vent'anni fa (quando la figlia del magistrato entrò in Regione) che Lucia sarebbe diventata niente poco di meno che Assessore della Salute? È però da spiegare ai detrattori della Borsellino, se detrattori esistono, che l'attuale Assessore non lavora in Regione per via del suo cognome. È stata assunta in Regione ai sensi e per gli effetti dell'Art. 14 Diritto di assunzione presso le pubbliche amministrazioni della Legge 302/90 Norme a favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzatagesto di solidarietà o di giustizia, come molti lo ritengono; ma è un gesto inutile e goffo: un favoritismo che, per quanto solidale possa essere, è pur sempre un favoritismo. Non è che se nel tuo governo hai una persona col cognome Borsellino ora il tuo governo non è ipoteticamente colluso con la mafia, da chiedere questo a Lombardo. È un favoreggiamento inutile, perchè rischia di far entrare nella pubblica amministrazione persone incapaci. Non che la Borsellino sia incapace, anzi: laureata in farmacia; ha imparato, in questi anni, a collaborare fruttuosamente con la politica.

Sì, ok, magari è un gesto di solidarietà o di giustizia, come molti lo ritengono; ma è un gesto inutile e goffo: un favoritismo che, per quanto solidale possa essere, è pur sempre un favoritismo. Non è che se nel tuo governo hai una persona col cognome Borsellino ora il tuo governo non è ipoteticamente colluso con la mafia, da chiedere questo a Lombardo. È un favoreggiamento inutile, perchè rischia di far entrare nella pubblica amministrazione persone incapaci. Non che la Borsellino sia incapace, anzi: laureata in farmacia; ha imparato, in questi anni, a collaborare fruttuosamente con la politica.
Prima, quando a capo della Regione vi era il Presidente Lombardo e lei era Dirigente Generale all'Assessorato della Salute, la nostra aveva collaborato con ottimi risultati con l'ex Assessore Massimo Russo (ex magistrato impegnato nella lotta alla mafia, amico di Borsellino padre) che, per volere di Lombardo, aveva inaugurato un piano sanitario che consisteva sostanzialmente nella centralizzazione delle risorse e del potere sanitario e quindi nella chiusura di strutture sanitarie minori, come ad esempio i punti nascita della Regione che effettuavano un numero di parti inferiore a 500 all'anno. L'Assessore Russo, dunque, puntava a creare dei grandi poli sanitari d'eccellenza, ritenendo che le prestazioni sanitarie fornite da questi dessero più sicurezza all'utenza sanitaria. L'emblema di tale politica sanitaria voluta da Lombardo, Russo e appoggiata da Borsellino è l'attivazione del servizio di elisoccorso regionale nell'isola di Pantelleria, al fine di collegarla con il maggiore territorio siciliano. Non mancarono le proteste però, soprattutto di coloro che vivono distanti da tali poli sanitari: come le partorienti di Pantelleria, protagoniste di singolari proteste, che si trovavano e si trovano costrette, per partorire, a dover prendere l'elicottero e andare a Palermo o a Trapani.

Poi Lombardo, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, si dimette ed il nuovo Presidente della Regione diventa Crocetta. Questo si impegna in cambiamenti nella sanità: abbandona le politiche dell'ex Lombardo e promette finanziamenti e risorse a quelle strutture minori che nel precedente governo avevano visto ridursi il budget. Sostanzialmente una sanità non più centralizzata ma capillare: per esempio il Presidente della Regione spera in fondi stanziati dal ministero per potenziare il centro nascita di Pantelleria. Per attuare queste nuove politiche sanitarie nomina Assessore Lucia Borsellino. "Scelta per le sue capacità" aveva sostenuto il leader del Megafono. Noi, tra le capacità della Borsellino, avevamo trovato quella di saper "collaborare fruttuosamente con la politica". Recentemente, a Nicosia, una donna, dopo aver partorito il figlio senza vita, è morta anch'essa in attesa dell'eliambulanza, non essendo disponibili posti di rianimazione negli ospedali più vicini, eliambulanza in ritardo di ore per un'avaria tecnica in volo. Insomma: Lombardo, Russo, Borsellino volevano potenziare l'elisoccorso; Crocetta, Borsellino gli ospedali dei piccoli centri. L'elisoccorso ha ciccato l'intervento, gli ospedali dei piccoli centri vicini erano al completo. Due governi non hanno concluso niente.                                                                             





                                                                    Alberto Mannino




 

 

 

 

 
 

 


 

 
 

mercoledì 28 agosto 2013

MUOS F35 E BENI DEMANIALI, INQUIETANTI COLLEGAMENTI

Il MUOS, l'acquisto degli F35 e la vendita dei beni demaniali ai privati.
Quale fattore unisce questi eventi apparentemente distanti ? La vicenda del MUOS è nota a tutti.

 "Il Mobile User Objective System (MUOS) è un sistema di comunicazioni satellitari (SATCOM) ad altissima frequenza (UHF) e a banda stretta (non superiore a 64 kbit/s) composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione in Sicilia, nei pressi di Niscemi. Il programma MUOS, gestito dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, è ancora nella sua fase di sviluppo e si prevede la messa in orbita dei quattro satelliti tra il 2010 ed il 2013. Il sistema MUOS integrerà forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo e ha l’obiettivo di rimpiazzare l'attuale sistema satellitare UFO (Ultra High Frequency Follow-On)." (Wikipedia)


Gli Stati Uniti hanno manifestato l'esplicita volontà di installare una delle basi satellitari necessarie per il completamento del sistema complessivo chiamato MUOS. L'impianto deve sorgere a Niscemi, vicino Sigonella, dove si trova la base militare statunitense, tuttavia, sebbene l' Istituto Superiore della Sanità abbia dichiarato l'idoneità del progetto USA, nonché l'assenza di qualsiasi effetto collaterale nocivo per la salute degli abitanti limitrofi, vi sono molti studi, discordanti con questi risultati positivi, che hanno avanzato un responso totalmente opposto, sottolineando gli effetti dannosi dei campi elettromagnetici che supererebbero di gran lunga i limiti posti dalla legislazione italiana. Crocetta, dopo aver revocato l'autorizzazione ai lavori di Niscemi e aver intrapreso un contenzioso con gli Stati Uniti, ha dichiarato sconfitto che "Obama lo vuole (MUOS) e dobbiamo darglielo". Ma che vuol dire che "Obama lo vuole..." e noi "dobbiamo darglielo" ? L'Italia non è forse una Repubblica democratica ? La sovranità non dovrebbe essere esercitata dal popolo italiano ? Perché allora dovremmo rinunciarvi perché "Obama lo vuole..." ? Ma chi rappresenta Obama in Italia, il nostro paese ? Rappresenta il presidente di una nazione che ha comprato il nostro debito pubblico.
Debito pubblico italiano
 
 

Secondo le ultime rilevazioni economico-finanziarie di Bankitalia del 31 Marzo 2013, il nostro debito estero è distribuito per 737'300 euro ad amministrazioni pubbliche, per 244'484 euro ad autorità monetarie, per 493'789 euro ad istituzioni finanziarie monetarie, per 266'025 euro ad altri settori e per 149'605 euro ad investimenti diretti. In totale il nostro debito estero è di 1'891'203 euro. Ma il debito si può tramutare in uno strumento di ricatto ? Se noi italiani abbiamo contratto dei debiti con l'estero (USA per esempio), i nostri creditori possono ricattarci se non li saldiamo con gli interessi ? Questo ricatto potrebbe manifestarsi sotto forma di limitazioni evidenti e consistenti della sovranità di un paese come l'Italia che si trova in questa situazione. Per esempio, potrebbero chiederci di installare le loro basi militari o satellitari, vedi il MUOS, sul nostro suolo, anche se queste dovessero essere dannose per la salute, potrebbero intimarci di contribuire alla progettazione e costruzione degli F35 (La storia degli F35, dal 1993 sino a oggi ) che rappresentano per l'Italia un peso economico di 1 miliardo di dollari, per la fase di studio e sviluppo, e quasi altrettanti per la fase di costruzione, da rateizzare fino al 2046. Oppure, potrebbero spingerci a vendere i beni demaniali per pagare i debiti, ipotesi di vendita che è stata adombrata dal Ministro dell'economia e delle finanze Saccomani, il quale ha dichiarato che sarebbe molto utile una possibile privatizzazione di beni pubblici come Eni, Enel e Finmeccanica per "fare cassa" e per la "riduzione dello stock del debito". (Secondo l' Istituto Bruno Leoni, solo dalla cessione delle aziende partecipate o possedute dallo Stato si potrebbero ricavare 136 miliardi di euro)
 
" Come già ampiamente annunciato, il governo intende valorizzare tutti i propri asset per contribuire alla riduzione dello stock del debito. Tra le ipotesi note, la cessione di immobili del demanio. Non si esclude per il futuro un piano di valorizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato ", ha detto il portavoce del Ministro.
 
Il debito pubblico è la differenza fra le entrate e le uscite. Nel nostro caso, le entrate sono inferiori alle uscite, spendiamo più di quanto potremmo in base alle nostre risorse. Il disavanzo che ne risulta viene coperto con le emissioni di titoli di debito pubblico che ci garantiscono danaro in prestito per contenere il deficit. Abbiamo contratto ingenti debiti con molti creditori, fra i quali risultano gli Stati Uniti. Letta predica la "stabilità", l'Italia e i media si fermano per i problemi di una singola persona, Berlusconi, che è stata condannata e che dovrebbe dimettersi immediatamente, il nostro governo delle "larghe intese" è un fantoccio controllato da altolocate oligarchie, composte da multinazionali, banche internazionali e nazionali, siamo avvinghiati in una rete intricata di debiti con enti esteri che possono ricattarci quando vogliono. Siamo ridotti al paradosso e all'ingiustizia evidente di non poter scegliere il nostro presente e futuro, perché "Obama lo vuole...", perché le banche nostrane e internazionali, nostre creditrici, lo vogliono e perché le colpe dei padri, di chi ha firmato gli accordi per la progettazione e costruzione degli F35, di chi ha incentivato un aumento scriteriato del debito pubblico, sono ricadute sui figli.
 
 
Perché nessuno si ribella agendo nel rispetto della democrazia come mezzo e come fine ? Perché non ci sono fiumane di persone in piazza a protestare ? Perché manca un'azione collettiva che supplisca a questa frammentazione della società civile, sempre più atomizzata e inerte ?
La risposta è rintracciabile nella crisi dei partiti, manovrati da èlites di interessi costituiti, nella crisi dello stato nazionale che ha perso la sua sovranità, smarrendosi nei meandri di un arduo progetto di unificazione sovranazionale e internazionale (Europa). Inoltre, più che una crisi economica sembra una crisi culturale, una crisi di coscienza dell'uomo occidentale che ha perduto le sue linee guida e i suoi valori, asservendoli al culto del danaro e del profitto.
 
L'Italia storicamente ha sempre intrattenuto con gli Stati Uniti strette relazioni economico-finanziarie, però sempre da debitrice, che l'hanno indotta ad essere una schiava al servizio del governo americano, sin dagli anni del Piano Marshall, un piano di aiuti economici che garantiva dei prestiti all'Italia per riprendersi dalla devastazione della II guerra mondiale. Tale relazione di dipendenza dagli USA è stata perpetuata dall'asse Berlusconi-Bush e da quello Monti-Obama che incontrandosi alla Casa Bianca hanno suggellato formalmente ciò che già era in atto, ovvero l'acquisto degli USA del nostro debito pubblico.
 
Il MUOS deve essere costruito, gli F35 devono essere acquistati, beni demaniali, come l'Eni, l'Enel, Finmeccanica e numerosi altri, devono essere venduti. La causa di tutto questo è il nostro debito con gli USA, nostri eterni "amici", sin dall'epoca della Democrazia Cristiana, che si serviva dell'appoggio politico ed economico degli Stati Uniti, in piena Guerra Fredda, per intralciare e demonizzare il "nemico" comunista; non è un caso che il Partito Comunista Italiano non ha mai partecipato al governo del paese nella seconda metà del '900, è sempre stato linciato dai media e dalla propaganda cattolica, costretto a subire le umiliazioni del "compromesso storico" del 1973 e del governo di "solidarietà nazionale" del 1978, scaturiti entrambi su gentile concessione della DC.
E il nostro governo ci propina falsità su falsità: il PIL dell'Italia che aumenta, lo spread che è stabile, la "stabilità" da proteggere a spada tratta e intanto in tv non svelano quello che sta succedendo, non parlano di economia reale, non ci dicono che non possiamo venir meno all'acquisto degli F35, perché ormai abbiamo firmato gli accordi con gli USA e abbiamo con loro un debito immane da estinguere, non ci dicono perché c'è bisogno di vendere i beni demaniali, che servono per pagare il nostro debito estero e interno con Bankitalia, banca di privati con la quale contraiamo dei prestiti per stampare cartamoneta. Non ci dicono nemmeno perché il MUOS si debba installare proprio in Italia, nascondendo che è un impianto molto probabilmente nocivo e funzionale alle esigenze di politica estera degli USA, nostri "amici". Questi soprusi ben mistificati non sollecitano minimamente i cittadini italiani che, invece di mobilitarsi in massa per opporsi a questa schiavitù, preferiscono la remissività. Una delle cause che hanno provocato l'addomesticamento docile degli italiani è la presenza di un sistema informativo deformante che crea un castello di carte con le sue pubblicità, le sue soap opera, la sua opaca patina di falso e irreale ottimismo e i suoi telegiornali che elencano esclusivamente eventi di cronaca nera o di gossip, come la separazione di Monica Bellucci da suo marito.
Non siamo per niente fuori da questa crisi. Semplicemente non vogliono dirci che il nostro sistema si basa sul debito pubblico, sulle crisi cicliche di sovrapproduzione che si avvicendano dalla fine dell'800, sulla disoccupazione di massa, sul consumismo smodato,  sulla concentrazione di ricchezza in oligarchie capitalistiche che si spartiscono il potere economico-politico a livello nazionale e mondiale, nonché sul profitto ingordo e dissoluto, mantenuto alto da governi fantoccio, come il nostro, che sbeffeggiano spudoratamente la democrazia, di cui si servono per celare determinati interessi costituiti.
 
 
 
                                                                               Ugo Giarratano
 
 
 
 
 

lunedì 26 agosto 2013


Tambroni-Letta: cos'è cambiato?

 Domani in edicola la grande domenica del Sole 24 Ore - Nella foto Fernando TambroniLetta: "Di solo risanamento Italia muore, stop Imu a giugno in attesa di revisione"
                                         TAMBRONI                                                                     LETTA
 
Quello di Tambroni e quello di Letta sono due governi delle cosiddette "larghe intese"; cioè governi che sono stati varati grazie al voto di forze politiche di ideali diversi, se non opposti; forze politiche che, mettendo da parte le divergenze, danno vita ad un governo, al fine di lanciare la ripresa economica. Capita spesso che se da elezioni politiche non "viene fuori" una maggioranza che può governare da sola e lo stato in questione soffre una crisi economica, i partiti votano un governo che prenda provvedimenti per scongiurare la crisi. Sopravvivenza: é questo l'obiettivo di un tale governo: sopravvivere egli stesso dagli attacchi delle opposizioni e far sopravvivere il paese. Immobilità: di quell'immobilità snervante, non abbastanza forse: il Parlamento non legifera, non trova un punto d'incontro, quant'è vero che troppe sono le fazioni che lo formano; solamente l'esecutivo ha smosso la situazione con il decreto del fare. Eppure quest'"inciucio", come molti lo definiscono, sembra funzionare, nel senso che regge.

Due famosi governi delle larghe intese sono quelli di Fernando Tambroni ed Enrico Letta. Il primo, nel 1960, cadde sotto i colpi delle proteste e delle manifestazioni di piazza: almeno una decina i morti, centinaia i feriti. Il governo Letta invece sopravvive ancora, nonostante tutto. Cos'è cambiato? Perchè nel '60 le manifestazioni fecero cadere il governo ed oggi, invece, il governo riesce ad andare avanti? Sono cambiate le situazioni oppure sono cambiati gli italiani?

A parte il fatto che non esistono più le mezze stagioni, sicuramente sono cambiate le situazioni. Se è vero che il governo Tambroni dovette affrontare problemi quali lo svolgimento delle Olimpiadi di Roma dello stesso anno e l'approvazione del bilancio dello Stato, è vero anche che il governo attuale deve affrontare una crisi economica dalle proporzioni colossali. È vero anche che nel '60 Tambroni (incaricato dal Presidente della Repubblica Gronchi per il fatto che lo stesso Tambroni aveva aperto al centro-sinistra) ottiene la fiducia alla Camera con soli tre voti di scarto e con l'appoggio decisivo dei deputati missini (neofascisti; quasi tutti ex Repubblica Sociale Italiana, cioè vicini all'ex Duce d'Italia). Dopo questo risultato il governo rassegnò le dimissioni, Gronchi affidò l'incarico a Fanfani, Fanfani (furbamente) rifiutò, Gronchi allora invitò Tambroni a presentarsi al Senato per completare la procedura del voto di fiducia. Il Senato disse "sì" con pochi voti di scarto, cioè 18: decisivo è ancora una volta l'apporto dei missini. Se dunque il governo Tambroni prese vita con l'appoggio di forze politiche estreme, il governo Letta è, sì come molti lo definirebbero un inciucio, ma un inciucio moderato. È probabilmente vero che se oggi quest'inciucio è moderato è perchè in cinquantatré anni la politica è cambiata, di conseguenza sono cambiati gli italiani; anzi sono gli italiani stessi che hanno cambiato la politica, abbandonando in massa partiti estremi di destra e di sinistra. Ebbene: le situazioni sono cambiate perchè sono cambiati gli italiani: perchè se ieri un inciucio si faceva tra DC e Movimento Sociale Italiano (i missini cioè) oggi lo si fà tra quasi tutti ex democristiani di destra, sinistra e di centro e senza scatenare eccessivo scandalo; "centrismo" forse riassume il concetto, un centrismo nuovo.

Scandalo che invece scoppiò nel '60; e che si tramutò in rabbia e contestazione nei fatti di Genova; a Palermo, Licata, Reggio Emilia. Nel 1960 i neofascisti del MIS pensarono di organizzare il loro congresso nazionale a Genova, probabilmente come provocazione ad una città come Genova che è nota per essere "rossa", antifascista; forse volevano "fare a botte". Ed è quello che avvenne poichè Genova non accettò quella che fu considerata una provocazione appunto. È curioso anche che quando fu annunciato che Genova avrebbe ospitato il congresso MIS non ci fu nessuna sollevazione, le proteste contro il congresso e contro il governo iniziarono poco dopo che il segretario del PCI Togliatti era stato in Unione Sovietica dai suoi amici. Forse l'Unione Sovietica chiese ai comunisti italiani di sollevarsi contro un tale governo fatto dai nuovi fascisti: una suggestione, è vero anche che c'era la Guerra Fredda. Sta di fatto che gli scontri tra polizia e manifestanti, la tensione sociale, il malcontento, contribuirono notevolmente a far cadere il governo Tambroni, governo delle "larghe intese", di cinquantatrè anni fa.

Oggi il governo non è insidiato dalla piazza ma dalla giustizia. Dal '60 ad oggi sono cambiate tante cose, sono avvenute tante cose. E gli italiani da un lato sono cambiati: abbandonano la politica; ieri, nel bene e nel male, c'erano fermento e partecipazioni, c'erano gli estremismi. Dall'altro lato votano quasi tutti la nuova DC dimostrando che poco è cambiato; la nuova DC che forma un nuovo inciucio centrista, che oggi ha l'appoggio del 40% degli italiani.

                                                                                                                      Alberto Mannino

 

venerdì 16 agosto 2013

CONFESSIONI DI UN SICARIO DELL'ECONOMIA

"I sicari dell'economia sono dei professionisti ben retribuiti che sottraggono migliaia di miliardi di dollari a diversi paesi in tutto il mondo. Riversano il denaro della Banca Mondiale, dell'Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID) e di altre organizzazioni "umanitarie" nelle casse di grandi multinazionali e nelle tasche di quel pugno di ricche famiglie che detengono il controllo delle risorse naturali del pianeta. I loro metodi comprendono il falso in bilancio, elezioni truccate, tangenti, estorsioni, sesso e omicidio. Il loro è un gioco vecchio quanto il potere, ma in quest' epoca di globalizzazione ha assunto nuove e terrificanti dimensioni. Lo so bene io ero un sicario dell'economia."

John Perkins era un sicario dell'economia. Il suo è un racconto toccante che mette in luce un caso esemplare di pentimento e autocoscienza, ancora più ammirevole perché la realtà politico-economica e sociale che ci descrive, accompagnandola a digressioni etiche e autobiografiche, è palesemente in contrasto con la "corporatocrazia", come la definisce lui.
L'autore delinea molto nitidamente e chiaramente un sistema oligarchico di potere economico e politico che trova i suoi promotori principali negli Stati Uniti e nei paesi europei.
Quest' intricata rete di potere consiste in un' alleanza tra banche internazionali, come il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e altre banche nazionali, corporations (società per azioni, multinazionali, società di ingegneria moderna e di costruzione ecc.) e il Governo degli Stati Uniti d'America.
Perkins lavora per una società di consulenza, la Chas T. Main, che lo assume come economista e responsabile dell'elaborazione di progetti e previsioni econometriche ed energetiche.
Il sistema funziona in questa maniera: il governo americano s'impegna affinché le grandi multinazionali non vengano sottoposte a restrizioni di varia specie nel loro operato, si preoccupano di corrompere i vari direttori delle testate giornalistiche più influenti, perché non pubblichino notizie scomode al riguardo e utilizzano le multinazionali stesse e la loro presenza nei paesi sottosviluppati e in via di sviluppo per mantenere su di essi un certo controllo politico-economico, nonché per accaparrarsi le loro risorse essenziali di petrolio e acqua.
Le multinazionali, che lavorano a stretto contatto con il governo statunitense, si avvalgono di società di consulenza, come quella di John Perkins, che impiegano i loro "economic hit men" per convincere questi paesi a contrarre ingenti debiti, impossibili da saldare, con il governo americano, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e altre organizzazione "umanitarie". (Paesi sfruttati: Panama, Iran, Iraq, Arabia Saudita, Indonesia, Bahrein, Guatemala, Ecuador, Cile, Perù, Colombia, El Salvador). Una volta contratti questi debiti spaventosi per la loro entità quantitativa, i paesi sono asserviti di fatto agli USA e alle multinazionali presenti sui loro territori che espropriano tutte loro risorse, incuranti della sostenibilità ambientale e umana di ciò che fanno. I sicari dell'economia hanno la funzione di occultare la propria attività agli altri e di formulare dei progetti di costruzione e di manutenzione di strutture, quali reti ferroviarie, impianti elettrici e telematici ecc., che vengono realizzati da imprese di ingegneria e costruzione, come la Bechtel, la Zapata Oil e la Harken Energy di George W. Bush, in rapporto di corruzione e concussione con il governo. Questi progetti sono manipolati cosicché si possa giustificare formalmente l'impiego di capitali che questi piani di costruzione, totalmente fuori dalle realtà dei paesi che li devono accogliere e imposti con la violenza, richiedono.
La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale hanno il ruolo di studiare e controllare le previsioni e i progetti stilati dai sicari dell'economia, per valutare la loro veridicità e fattibilità, ma, di fatto, li approvano senza indugio, soprattutto perché i massimi dirigenti delle banche in questione sono spesso piazzati dal Governo degli Stati Uniti o dalle multinazionali stesse, alle quali sono destinati i capitali provenienti dai prestiti erogati agli stati sfruttati dalle banche internazionali, quindi dagli USA (Robert McNamara, presidente della Ford, presidente della Banca Mondiale e segretario della difesa sotto Kennedy ne è un esempio evidente). Perkins ricorda le gesta di molti esponenti di rilievo nella resistenza all'imperialismo di nuovo stampo degli Stati Uniti, come Omar Torrijos a Panama, Jaime Roldòs in Ecuador, Salvador Allende in Cile, Mossadeq in Iran, Sukarno in Indonesia, Hugo Chàvez in Venezuela, Jacobo Arbenz in Guatemala. Furono tutti deposti o assassinati dalla CIA, tranne Chavèz.
Il percorso che segue il Governo americano per soggiogare i paesi ultrapoveri, ma ulraricchi di petrolio è di inviare prima i sicari dell'economia che devono persuadere i capi di stato a contrarre debiti esosi, poi gli "sciacalli della CIA" che li assassinano, qualora questi dovessero mostrare delle ritrosie o organizzare delle rivolte, infine l'esercito, come è avvenuto in Iraq e avviene in Afghanistan tutt'ora.
John Perkins traccia una linea storica di evoluzione dal 1963 fino ad oggi, dall'inizio del neocapitalismo finanziario della globalizzazione fino all'11 settembre 2001 e alla guerra in Iraq del 2003. Ci costringe a riflettere, ad iniziare un processo di autocoscienza e a vedere tutti i fatti storici più importanti, come l'11 settembre 2001, sotto un'altra luce. Ci sprona ad assumere il punto di vista dei terroristi, degli sfruttati, dei poveri, dei denutriti, delle famiglie povere e dei popoli martoriati da una politica imperialista invasiva che devasta tutto ciò che incontra. E' un'evoluzione continua quella che coinvolge l'impero globale degli USA, delle banche internazionali e delle multinazionali, responsabili di recessioni, congiunture e crisi economiche. Anche i sicari dell'economia, come spiega Perkins, hanno mutato i loro connotati, soprattutto nell'operazione SALMA e JECOR in Arabia Saudita, ma questo e molto altro lo scoprirete nel libro che è fondamentale per chi ha un bisogno impellente di risposte.


                                                                                                           Ugo Giarratano



















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giovedì 15 agosto 2013

Il GOVERNO DELLE "LARGHE INTESE" E LA STRATEGIA STORICA DELLA " STABILITA' "

LETTA: "Non c'è alternativa alla stabilità" "Spread ai minimi è figlio della stabilità" "Occorre stabilità. Sono criticato per questo ma lo ribadisco: la stabilità è un valore. La retorica dei mercati è rischiosa ma va spiegata: per vendere il nostro debito dobbiamo essere credibili. Stavamo morendo quando non riuscivamo più a venderlo".

NAPOLITANO: "Fatale sarebbe una crisi del governo faticosamente formatosi da poco più di 100 giorni; il ricadere del paese nell'instabilità e nell'incertezza ci impedirebbe di cogliere e consolidare le possibilità di ripresa economica"
"La preoccupazione fondamentale, comune alla stragrande maggioranza degli italiani è lo sviluppo di un'azione di governo che, con l'attivo e qualificato sostegno del Parlamento, guidi il paese sulla via di un deciso rilancio dell'economia e dell'occupazione"



"Stabilità", "produttività", "crescita".
Questa è la formula liturgica che viene reiterata ininterrottamente dai media e che ci martella il cervello senza posa. La nostra vita si riduce all'economia: spread, Pil, Bund, Bot, Imu, Iva, Irpef, Ires, Irap ecc. ecc. La nostra vita quotidiana è costellata di indicatori economici, pertanto sembra che la nozione di "homo oeconomicus", utile agli economisti per elaborare i loro modelli matematici tanto complessi quanto lontani dalla realtà, abbia prevalso irrimediabilmente. Il Sistema sovrastrutturale che ci avvolge ostenta fieramente lo sviluppo economico e tecnologico presente, ma la domanda è se la nostra natura coincida perfettamente con i connotati dell' "homo oeconomicus". Questo concetto fondamentale ha varie caratteristiche: è amorale, egoista e razionale (il significato di questo termine si discosta da quello inteso dall'etica o dalle varie filosofie razionalistiche). Amorale , perché intravede in ogni azione morale un'opportunità di arricchimento materiale e personale; egoista, perché cura esclusivamente il proprio benessere servendosi degli strumenti naturali o istituzionali che gli sono messi a disposizione; razionale, perché massimizza sempre il proprio utile (per esempio cerca sempre di comprare la più ingente quantità possibile di merce al prezzo minore), tralasciando tutto ciò che possa intralciare la sua efficienza individuale o che possa essere inutile.
Il nostro Sistema Italia, Sistema Ue e Sistema Occidente a salire, ci vuole omologare a questo idel-tipo di "homo oeconomicus", pertanto, ogni ora della giornata, sono trasmessi telematicamente questi cliché che mirano ad inculcare nelle nostre menti la dottrina della "stabilità". La storia ci ha ampiamente dimostrato che un approccio neoliberista alle congiunture e alle depressioni economiche è interamente sbagliato: le crisi del 1929, del 1970 e degli anni '80 e '90 furono sottoposte ad una dottrina fondata sulla stabilità, sul risanamento del debito pubblico, sul pareggio in bilancio e sul taglio sistematico della spesa "superflua e inutile"(spesa sanitaria, scolastica, previdenziale, assistenziale ecc.).
Ma questa prospettiva di critica, basata su una disamina dell'approccio liberista, è parziale. Il capitalismo, e il neocapitalismo tecnologico e globalizzato di oggi, nel 2008 è incorso in una depressione economica devastante, che è spiegata dalla teoria delle crisi cicliche di sovrapproduzione previste da Marx e illustrate dalle "onde" ideate dall'economista sovietico Kondrat'ev.
Queste crisi sono cicliche e perpetue. Le altolocate elitès politico-economiche europee e mondiali possono dannarsi a cercare delle soluzioni, ma la storia farà il suo corso, con il risultato che, se usciremo da questa crisi, sussisterà un mondo maggiormente diviso recisamente fra paesi ultra ricchi e capitalisti e paesi del Terzo e Quarto mondo, ultapoveri e assoggettati ai primi.
E' il Sistema in sé e per sé che è sbagliato e insostenibile e la nostra politica, invece di scardinarlo e promuovere il mutamento radicale dello status quo, preferisce perseguire delle soluzioni all' interno di un contesto economico nazionale e sovranazionale immutato e indiscutibile che esige, in virtù della conservazione del potere delle elitès, "stabilità". Noi tutti, secondo Letta, Napolitano e la maggior parte dei politici italiani, dobbiamo sacrificare tutti i nostri beni più preziosi, che sono stati sottoposti vergognosamente a privazioni tanto massicce quanto spaventose, come la scuola, i nostri monumenti, la nostra cultura, la sanità, un lavoro libero e sano, una vita dignitosa e infine la nostra libertà, per la "stabilità", "la ripresa economica", "la produttività" e la "crescita".
I nostri governanti, dei veri e propri burocrati al servizio delle multinazionali, non vogliono rifondare il Sistema, supportando il predominio del potere economico su quello politico.
I telegiornali e i giornali, i politici, i grandi banchieri e imprenditori, i vari Della Valle e Berlusconi, le varie fondazioni bancarie e di altra specie di cui fanno parte i nostri parlamentari, come Letta e Alfano per esempio, ma anche Lupi e Quagliariello, si prodigano nel mantenimento forzato dell'ordine socio-economico vigente. Non è una novità. La Chiesa nel Medioevo si è impegnata incessantemente nel preservare il suo potere, mascherandolo dietro una falsa immagine di potere divino e strumentalizzando la sua dottrina religiosa per offrire ai suoi fedeli delle sicure certezze, e poi le crociate, i conquistadores nel Nuovo Mondo, gli schiavisti americani, il sistema machiavellico e totalitario di banche che sin dai Medici ha dominato le nostre vite, l'aristocrazia francese e occidentale prima della Rivoluzione Francese, ora la borghesia. Tutti questi fattori storici hanno prosperato e proliferato appellandosi alla "stabilità" e al conservatorismo più o meno reazionario.
Oggi non possiamo di certo dire che le nostre vite siano felici. Siamo in balìa di una crisi economica facilmente prevedibile che ci angustia ed è frutto esclusivo delle deficienze congenite del nostro Capitalismo spregiudicato: sovrapproduzione e incapacità della domanda di assorbire l'offerta sproporzionata, speculazione finanziaria scriteriata e incontrollata, culto del danaro e ricerca avida del profitto,  accumulo di capitali a vantaggio di èlites di potere politico-economico (banche, corporations, multinazionali), paesi ultraricchi e imperialisti (USA, paesi europei) e paesi ultrapoveri e sfruttati per il loro petrolio o altre risorse di vitale importanza (paesi africani, latinoamericani, paesi del sud-est ecc.) e tendenza alla disoccupazione di massa.
In Italia e nel mondo occidentale la crisi è stata causata anche e principalmente dalle banche. Gli istituti bancari americani, per esempio, con la concessione dei subprimes, prestiti ad alto tasso d'interesse senza garanzia di solvibilità da parte del contraente, hanno provocato il fallimento concatenato del sistema statunitense di piccole banche. In Italia, il rapporto Stato-Banca Centrale assume un aspetto grottesco, così come negli altri paesi. La Banca d'Italia è una banca di privati, eccetto gli azionisti INAIL e INPS, e in pochi sanno che il debito che noi cittadini abbiamo sempre pagato nella storia, paghiamo e pagheremo sempre è contratto con Bankitalia. (http://tiananmen84.blogspot.it/2013/04/sdl-centrostudi-anomalie-finanziarie.html), (http://tiananmen84.blogspot.it/search?q=jefferson)

SDL è un centro di studi che si occupa delle anomalie bancarie e offre consulenza alle imprese che spesso sono vittime di queste illegalità perpetrate dalle banche. In questo passo tratto dal sito è ben spiegato l'atto illecito che Bankitalia, una banca di privati che nello Statuto si presenta come pubblica (elenco dei privati azionisti clicca qui) compie ai danni dello Stato (noi cittadini).




"Quando lo Stato ha bisogno di soldi, per esempio un milione di euro, si rivolge alle Banca Centrale (Bankitalia) cedendole titoli di Stato (come BOT, CCT etc..). Per chi non sapesse cosa sono questi titoli: sono come dei “pagherò” che alla scadenza (hanno una vita che può variare da 3 mesi ad alcuni anni) lo Stato ripagherà ai loro proprietari, dandogli capitale più una percentuale di interesse.
Quando lo Stato cede in proprietà questi titoli dal valore di un milione alla Banca Centrale, la banca crea questo milione dal nulla, semplicemente stampandolo, e lo cede allo Stato, che a sua volta paga gli stipendi i sevizi etc…
Ma che fine fanno i titoli?La Banca Centrale ora proprietaria di questi titoli, può subito venderli alle banche e ai risparmiatori. In ogni caso, una volta scaduto il periodo di vita, lo Stato dovrà dare al possessore dei titoli il capitale più una percentuale di interessi (per esempio il 2,5%).

Adesso vi starete dicendo: ma quando la BC crea il denaro richiesto dallo Stato, cosa mette al passivo nel suo bilancio (vale a dire come “uscita”), il valore intrinseco delle monete create o il loro valore nominale?
Bankitalia nel suo bilancio riporta nel passivo il denaro emesso non come sarebbe corretto al valore tipografico, ma al suo valore nominale! Si comporta come se la moneta fosse di sua proprietà all’atto dell’emissione, come se ci fosse ancora una riserva a cui attinge per creare denaro.
Ma quella riserva non c’è più!
Questo significa in pratica che ad ogni emissione di denaro da parte della Banca Centrale, lo Stato si indebita del valore dei titoli, più gli interessi. È chiamata moneta-debito, proprio perché le banche ci prestano il dovuto, i nostri soldi. La Banca Centrale spaccia come sua la moneta che crea dal nulla!"
 
Il debito, che i politici e i media ci dicono che è essenziale da pagare, non potrà mai essere estinto completamente, perché senza debito non c'è moneta e senza moneta la nostra società non funziona  ("Se non ci fosse debito nel nostro sistema monetario, non ci sarebbe moneta" - Marriner Eccles, governatore della federal reserve, 1941). La Banca d'Italia è accusata da varie imprese e dal centro studi SDL di aver sorvolato su molte anomalie finanziarie: anatocismo bancario, usura bancaria, truffa contrattuale in operazioni finanziarie, simulazione nei derivati, fideiussione oltre i limiti di legge, pubblicità bancaria in materia bancaria e finanziaria, violazione della riserva di attività e asimmetria nel credito. (tutte queste anomalie sono esaurientemente illustrate sul sito http://www.sdlcentrostudi.it/).
Il PIL, che viene identificato ed osannato come un indicatore della prosperità, crescita e, oserei dire, felicità di un paese, non viene circostanziato, ovvero non è spiegata la sua vera natura nei minimi dettagli. Il PIL infatti esclude:
  1. I beni e servizi che non sono scambiati sul mercato.
  2. Le spese intenzionalmente non dichiarate, come il valore di attività illecite che annoverano traffico di stupefacenti, prostituzione e varie attività che hanno luogo nell'economia sommersa (servizi prestati in cambio di contanti non dichiarati e quindi non soggetti ad imposizione fiscale). Infine è anche escluso lo scambio di prestazioni come forma di pagamento in natura (per esempio l'idraulico e l'elettricista che lavorano l'uno a casa dell'altro).
  3. Molte spese comprese nel PIL non costituiscono un indice di benessere: per esempio le somme ingenti di danaro che una nazione spende per contrastare la criminalità organizzata aumentano il valore del PIL.
  4. Gli acquisti pubblici di beni e servizi sono valutati esclusivamente al loro costo di produzione.
  5. Sono escluse le fonti non rinnovabili impiegate durante il processo produttivo.
  6. Sono ignorate le differenze nella distribuzione del reddito (quindi, se un' oligarchia ristretta di ultraricchi imprenditori e banchieri aumenta il proprio reddito pro capite, il PIL aumenta).
  7. Il confronto fra i vari PIL dei paesi è problematico e inattendibile, per via delle enormi differenze dei mercati interni.
Pertanto, una volta conosciuta la reale valenza del PIL, quando ci dicono che il PIL dell'eurozona è aumentato e che stiamo uscendo dalla recessione, possiamo facilmente ridimensionare le notizie ottimistiche che vengono ostentate come promettenti dinanzi all'opinione pubblica. Non siamo numeri e il fallimento dei modelli matematici che non hanno previsto, ovviamente, questa crisi, altrimenti facile da preconizzare con un attento studio della storia, deve spronarci alla riflessione. Il nostro esecutivo, giunto al potere con "le larghe intese" e la formula liturgica della "stabilità", si preoccupa di cambiare la costituzione e concepisce il rapporto con la società, vitale per una corretta attività politica, come una mera elaborazione di progetti o previsioni economiche, vedi il DEF (documento di economia e finanza).
"Stabilità", "produttività", "crescita economica". Potrebbero scrivere questo nella Costituzione.
 
                                                                                                                  Ugo Giarratano
 












venerdì 9 agosto 2013


Suggestioni (parte 3°)

 

Come detto, mentre i contadini festeggiavano il 1°maggio ed i buoni risultati del Blocco del Popolo (formato da Partito Comunista e Partito Socialista) alle elezioni regionali del '47, a Portella della Ginestra qualcuno sparò sulla folla festante. A caldo le prime accuse furono lanciate ai mafiosi, ai monarchici, ai qualunquisti ed ai proprietari terrieri. Prima della festa si registrarono molte intimidazioni da parte di questi elementi. Intimidazioni che non erano mancate in tutto il '47, anno cruciale per la Sicilia. Prima della strage, infatti, furono fatti esplodere colpi di mitra e granate sulle sedi dei partiti di sinistra di Partinico, San Giuseppe Jato, Cinisi, Borgetto: tutti paesi ad alta densità mafiosa, in fermento politico. In tutta la Sicilia non mancano i morti ammazzati: tantissimi i militanti comunisti, i dirigenti delle Camere del Lavoro, etc...; tanti i militanti dell'estrema destra. Insomma: comunisti e fascisti (chi più, chi meno) se le davano di santa ragione. La strage di Portella della Ginestra è la prima dell'Italia repubblicana e, a parer di molti, è quella che apre una lunga serie. "Stragi per il centrismo" vengono chiamate, quelle dello "destabilizzare per stabilizzare". Queste stragi in Sicilia le possono chiamare anche quelle del "se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi". È questo il "manifesto siciliano del fare", cioè la maggior parte dei siciliani "fanno" se le cose devono restare come sono: lottare affinchè non cambi nulla.

Ettore Messana (l'ufficiale di polizia che aveva fatto sparare sui contadini "rossi" a Riesi nel '19, ricordate?) punta il dito sulla banda Giuliano. Secondo Messana sono stati lui e la sua banda a sparare sui contadini. Secondo Girolamo Li Causi (segretario regionale comunista) è proprio Messana a dirigere il "banditismo politico". Banditismo politico: alcuni sostengono che Giuliano sia stato ingaggiato dalla politica. Da chi? Se ha sparato sui comunisti lo ha ingaggiato la DC. O ancora meglio (si presume) che lo abbiano ingaggiato i ministri Aldisio e Scelba, entrambi siciliani e democristiani, discepoli di Don Luigi Sturzo. Se De Gasperi fu il padre della DC, Sturzo fu il nonno. Tutti uomini dalla profonda religiosità che facevano del mandato politico un qualcosa di vicino ad una sorta di mandato divino o roba simile.

Di quel 1°maggio ci sono dei testimoni: Giuliano e la sua banda, mentre si avvicinano al luogo da dove spareranno, incontrano degli uomini che stavano facendo una battuta di caccia. Li catturano e li liberano dopo la strage. Giuliano, contento, disse loro: "dite a tutti che eravamo in cinquecento". Era un sognatore Turiddu (il soprannome dell'eroe dei siciliani). Poco dopo altri testimoni lo sentono inveire: "Disgraziati! Che avete fatto!" Ha appena visto i contadini morti. La sua banda i contadini non li doveva ammazzare, li doveva solo spaventare. Chi ha sparato allora?

È stato un infiltrato della polizia, infiltrato da Ettore Messana (nella foto) su consiglio del boss di Alcamo Vincenzo Rimi: il nome dell'infiltrato è Ferreri, Frà Diavolo il soprannome. Anche la mafia così fa la sua comparsa in questa storia. Dunque: Giuliano, a detta del suo braccio destro fu assoldato da Bernardo Mattarella (politico siciliano democristiano), dall'onorevole monarchico Tommaso Leone Marchesano, dal monarchico Cusumano Geloso e dal Principe Giovanni Francesco Alliata di Montereale per spaventare i contadini comunisti. Invece Ferreri (l'infiltrato del poliziotto Messana, su consiglio di un boss mafioso, per volere dei ministri Scelba e Aldisio) spara sui contadini (uccidendone una decina), "incastrando" Giuliano. Tutto ciò fu detto dal braccio destro di Giuliano, ovvero Gaspare Pisciotta. È quasi scontato che la verità su questa storia non è mai venuta a galla. Giuliano e Pisciotta, per esempio, non ebbero l'occasione per rivelarla (la verità).

Giuliano e la sua banda, dopo la strage, si trovarono in grossa difficoltà. Lo Stato inviò forze massicce per sconfiggere il fenomeno del banditismo. Giuliano si nascondeva tra le montagne, era braccato. Erano finiti i bei tempi dove la Sicilia seguiva e cantava le gesta di questo leggendario bandito. Nel 1950, a Castelvetrano, Giuliano fu trovato ed ucciso dalla polizia, dicono le fonti ufficiali. Muore così il "Re di Montelepre" (uno dei nomi affibbiatogli), l'unico re dei siciliani. "Di sicuro c'è solo che è morto" è il nome di un'inchiesta del giornalista Besozzi del '50, inchiesta sulla morte di Giuliano. Sessant'anni dopo l'inchiesta di un'altro storico: "Di sicuro c'è solo che (forse) è morto". Opera di ricerca e studio di Giuseppe Casarubbea che aggiunge ancora un'altra ombra; in presenza di qualsiasi dubbio vi rimando a lui ed alle sue inchieste, sicuramente più ricche.

Pisciotta disse che fu lui ad uccidere Giuliano, e non la polizia. Disse che fu mandato per ucciderlo. Giuliano fu ucciso, dunque, per ottenere silenzio. Su Portella della Ginestra stava iniziando il processo e se il Bandito "si fosse deciso a vuotare il sacco, sarebbe crollata l'Italia". E poi, lo stesso Pisciotta, quando si era desico a "vuotare il sacco", fu anch'esso accoppato, all'Ucciardone. Lo uccise un caffè avvelenato con la stricnina, dicono le fonti ufficiali. Pisciotta ogni giorno prendeva la medicina per la tubercolosi; medicina molto amara, come la stricnina. Molto più semplice mettere il veleno nel medicinale, per camuffarlo. Molto più semplice sostenere che sia stato messo nel caffè, così da poter attribuire la colpa a molte meno persone. Con Pisciotta morto si ottiene il silenzio finale; cala così il sipario su un mistero "all'italiana" che è solo il primo di tanti altri simili.

La domanda su cui si basa la narrazione di questa storia è però: esiste un legame tra Sicilia, CIA, mafia, Muos, comunismo (combattuto da partiti ricordati nostalgicamente da Berlusconi) e anti-comunismo? In questa storia c'è tutto ciò. C'è la mafia, c'è il comunismo e l'anti-comunismo in Sicilia, il Muos è il nostro collegamento con il presente. Manca la CIA. La CIA è dentro questa storia (confermando, forse, l'ipotetico legame della domanda iniziale), dunque: a Portella furono sparati dei colpi di lanciagranate da uomini che, secondo alcuni testimoni, urlavano "urrà". Durante la Seconda Guerra Mondiale "urrà" lo urlavano gli uomini della "X MAS", reparto comandato da Junio Valerio Borghese (prima fascista, poi neo-fascista); reparto armato di lanciagranate, anche durante la guerra. Junio Valerio Borghese nel '45 venne catturato dal Comitato di Liberazione Nazionale. Travestito da ufficiale americano, venne salvato dal capo della CIA in Italia, Angleton. Junio Valerio Borghese fu liberato dal capo della CIA per volere di Giovan Battista Montini (futuro papa Paolo VI) che all'epoca era il capo dei servizi segreti vaticani sotto il pontificato di Pio XII, ovvero il papa che scomunicò socialisti e comunisti. Una volta che Borghese fu liberato, con molta probabilità, fu mandato nel '47 a Portella per sparare insieme ad i suoi uomini, uomini come quelli di Giuliano: cioè uomini a cui "piaceva" sparare. Nella Sicilia di quegli anni c'erano molte formazioni neofasciste (come quella di Borghese, appunto), mandate (probabilmente) dalla CIA e dallo Stato in aiuto ad una terra storicamente conservatrice e monarchica (quale la Sicilia) che ora vedeva "rosso". Agli Stati Uniti il fascismo piace un sacco; non per sè stesso ovviamente, ma per i paesi che vuole vicini nella lotta al comunismo. Mussolini aveva detto che la Sicilia era fascista fino al midollo: forse era vero sul serio. A sparare a Portella c'era Borghese e c'era, ovviamente, anche Guliano. Giuliano, come detto, fu mandato dal Principe Giovanni Francesco Alliata di Montereale, pupillo di padre Felix Morliòn, fondatore del servizo segreto dei cattolici europei. Il segretario di padre Morliòn è Giulio Andreotti. Andreotti poco dopo diventa il sottosegretario di Alcide De Gasperi nel primo governo senza i comunisti. De Gasperi era andato in America per chiedere aiuti economici al Presidente Truman. Aiuti concessi, probabilmente, a patto di combattere il bolscevismo. Quindi: Democrazia Cristiana, Chiesa Cattolica, Stati Uniti e non dimentichiamo buona parte del popolo siciliano hanno contrastato l'avanzata delle sinistre. La Sicilia era al centro del mondo nel ruolo di laboratorio del nuovo ordine mondiale (quello della lotta tra capitalismo e comunismo) e del nuovo ordine italiano (la DC al potere grazie alla complicità e per la felicità degli States, con le sinistre all'opposizione). L'opera storiografica di Casarrubea, gli approfondimenti televisivi di Carlo Lucarelli ed una pellicola del regista Paolo Benvenuti dal nome "Segreti di Stato" sono, senza ombra di dubbio più esaustivi; dato, anche, che trattano gli eventi del processo con accuratezza.

Ecco, dunque, come alcuni partiti della Prima Repubblica elogiati da Berlusconi hanno "assicurato il benessere e difeso la libertà e la democrazia dalla minaccia del comunismo".

                                                                                                                                           Alberto Mannino

 

 

 

                                                                                                             

IL "DECRETO DEL FARE" IN SINTESI

Il "decreto del fare" (decreto-legge 21 giugno 2013), approvato dalla Camera dei Deputati il 26 luglio 2013, è un' attuazione delle direttive diramate dalla Commissione Europea il 29 maggio 2013 che mira ad un rilancio dell'economia che si articola nei settori di intervento qui sotto elencati. Tale decreto-legge deve ancora essere discusso e ratificato al Senato entro il 20 agosto 2013.

  • Sostegno alle imprese
  • Spesa pubblica
  • Settori energetici
  • Fondi strutturali europei
  • Amministrazione digitale
  • Infrastrutture
  • Trasporti
  • Procedimento amministrativo
  • Edilizia
  • Lavoro
  • Sanità
  • Ambiente
  • Spesa pubblica
  • Misure fiscali
  • Università e ricerca
  • Giustizia civile

  • SOSTEGNO ALLE IMPRESE
     
    Il decreto-legge mira ad un' incentivazione degli investimenti delle piccole e medie imprese tramite un maggior accesso al Fondo di Garanzia(link), il cui utilizzo è esteso anche agli ordini professionali e alle associazioni di professionisti non organizzate. (Il Fondo di Garanzia sostiene lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese italiane, concedendo una garanzia pubblica a fronte di finanziamenti concessi dalle banche)
    Viene istituito un canale separato nella Cassa Depositi e Prestiti (link)che contiene un plafond(link) di 2,5 miliardi, incrementabile fino a 5 miliardi, che offre alle banche una provvista di credito, fino al 31 dicembre 2016, da erogare alle imprese che vogliono rinnovare i propri macchinari e alle società di leasing(link) garantite dalle banche.
    E' previsto inoltre un finanziamento di 150 milioni di euro per i contratti di sviluppo che hanno programmi nel settore industriale e agroindustriale, nonché una copertura parziale del 50 % di eventuali spese nella ricerca industriale (anche artistica, umanistica ecc.) tramite il fondo per la ricerca FAR.

    SPESA PUBBLICA
     
    
    E' previsto un importo di 5 miliardi di euro, sotto forma di anticipazione di liquidità, finalizzato al riparto (distribuzione proporzionale che avviene quando la quantità dei richiedenti supera quella dell'offerta disponibile) fra le regioni e le province del credito necessario per estinguere i debiti
    della sanità. Inoltre viene concessa alla Croce Rossa Italiana la possibilità di avvalersi di un' anticipazione di liquidità consona con le proprie esigenze di dissoluzione dei debiti scaduti. Nell'ambito della razionalizzazione della spesa pubblica viene innestata una nuova disciplina di controllo che estende il mandato di organi già esistenti, come il comitato interministeriale e il commissario straordinario, da 1 a 3 anni e conferisce loro poteri conoscitivi e ispettivi, attuabili per mezzo della Ragioneria Generale dello Stato, verso tutte le amministrazioni pubbliche.
    Infine, a favore di comuni che abbiano dichiarato il dissesto finanziario, viene destinata una somma di 150 milioni di euro al fine di saldare i debiti pregressi contratti con le imprese creditrici.

    SETTORI ENERGETICI
     
    Per quanto concerne il settore del gas, la direzione degli interventi è volta ad una maggiore liberalizzazione, quindi ad una tutela della libera concorrenza, nonché ad una circoscrizione dei margini di tutela del consumatore che vengono ridotti a favore dei clienti domestici.
    In aggiunta sono aumentate le competenze delle Regioni nelle gare d'appalto per il servizio di distribuzione del gas e viene aumentato il fondo per la razionalizzazione degli impianti di erogazione del gas, affinché si convertano le stazioni di distribuzione di carburante liquido in impianti di rifornimento di gas e GPL.
    Nel settore elettrico prevale la linea della riduzione dei prezzi esosi sull'energia, modificando le modalità di determinazione delle tariffe concesse agli impianti in regime CIP(link) (Comitato Interministeriale dei Prezzi) e destinando parte del ricavo ottenuto dalla maggiorazione dell'IRES alla diminuzione di una componente della bolletta elettrica.
     
    FONDI STRUTTURALI EUROPEI
     
    
    Viene affrontata la problematica del ritardo nell'utilizzo dei fondi UE a livello nazionale, sono adottate degli interventi per agevolare una proficua convivenza Stato-privati ed è sancito l'obbligo per le aziende e le amministrazioni dello Stato di privilegiare quei provvedimenti o spazi di intervento che richiedono l'uso dei fondi strutturali europei, inoltre si sottolinea il dovere dello Stato o della Regione di sostituire gli enti inadempienti che s'imbattono in ostacoli o difficoltà nell'utilizzo dei fondi strutturali UE. Infine viene rafforzata l'efficacia del contratto istituzionale di sviluppo(link) con il contributo di Invitalia Spa(link) e viene spostato sotto il controllo del Consiglio dei Ministri l'ente nazionale del microcredito.

    AMMINISTRAZIONE DIGITALE
    
    
    Prevede il potenziamento dell' Agenda Digitale Italiana.
           
    AGENDA DIGITALE ITALIANA: CHE COS'E' ?
    Articolo preso da: http://www.consulenti-ict.it/Area-Pubbica-Amministrazione/Funzionamento-ed-organizzazione/cosa-e-lagenda-digitale.html
    L’Agenzia per l’Italia Digitale che è stata creata con il primo Decreto Crescita del Governo Monti.
    L'Agenzia ha il gravoso compito di gestire i processi di digitalizzazione, innovazione tecnologica e ammodernamento della Pubblica Amministrazione, e nello specifico dovrebbe sviluppare alcuni passaggi come:
    • Contribuire allo sviluppo e alla diffusione dell'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione;
    • favorire l'innovazione e lo sviluppo economico;
    • sviluppare metodologie, regole tecniche e linee guida con lo scopo preciso di omogeneizzare i linguaggi, allo scopo di creare una cooperazione tra i sistemi informatici della pubblica amministrazione e con i sistemi dell'Unione Europea;
    • imprimere una nuova velocità ai processi di informatizzazione dei documenti amministrativi;
    • vigilare sulla qualità dei servizi informatici e sulla razionalizzazione della spesa;
    • Sviluppare e diffonde l’alfabetizzazione informatica rivolta ai cittadini, e purtroppo (dico purtroppo perché cosi si è dovuto ammettere che i dipendenti pubblici non sempre sono aggiornati in materia) anche ai dipendenti pubblici;
    Possiamo quindi definire L’agenzia per l’Italia digitale come il punto fondamentale per creare, sviluppare, attuare e verificare le linee guida dell’agenda digitale.
    Vediamo quindi nello specifico cosa si propone di compiere l’agenda digitale inserita nel decreto “semplifica Italia”.
    Obiettivo principale dell’Agenda Digitale è quello di rendere disponibili i dati delle pubbliche amministrazioni; sviluppando ed incentivando la responsabilità, la trasparenza e l’efficienza del settore pubblico.
    Entro il termine del 2020 i punti precedentemente sviluppati dovranno vedere la conclusione e dovranno confrontarsi con le altre realtà europee.
    Schematizzando, nello specifico l’Agenda Digitale dovrà sviluppare alcuni punti nodali che possiamo ricondurre a:
    • Banda larga e ultra-larga. Per “banda larga” si intende il sistema di connessione che permette di inviare informazioni a una velocità che varia dai 2 ai 20 Mbps. La “banda ultra-larga”, invece, viaggia a velocità superiore, tra i 30 ai 100 Mbps. E qui si apre il primo problema cruciale per l’attuazione di questo punto, In molte località del paese soprattutto al sud e soprattutto nelle piccole località alla mancanza di informatizzazione del personale e dei cittadini si somma l’assoluta mancanza di fondi per creare le infrastrutture necessarie.
    • Smart Communities/Cities. Con questo termine parliamo di spazi urbani entro i quali le comunità possono incontrarsi, scambiare opinioni, discutere di problemi comuni, appoggiandosi alle nuove strutture tecnologiche. In materia l’Agenda digitale italiana stanzia nuovi finanziamenti per realizzare le piattaforme tecnologiche necessarie a consentire alle città di adottare la filosofia smart.
    • Open data. “dati aperti”. I dati e le informazioni forniti dalla pubblica amministrazione dovranno essere obbligatoriamente pubblicati in formato “aperto”. Ciò allo scopo di rendere accessibili l’informazione aumentandone l’utilizzo che dovrebbe quindi permettere il riutilizzo per analisi, servizi, applicazioni e soluzioni, apportando anche quindi un sostanziale impatto economico.
      Tecnicamente quindi tutte le informazioni delle istituzioni pubbliche devono essere liberi ed accessibili online.Si tenga poi presente cha a far data dal 1 genanio 2013 tutte le procedure per l’acquisto di beni e servizi da parte delle PA dovranno essere svolte solo in via telematica, questo oltre che per la trasparenza anche e soprattutto per garantire tempistiche più veloci se non accettabili. 
    • Cloud Computing. La “nuvola di dati” termine che è rapidamente cresciuto nei vocabolari informatici negli ultimi 3 anni. Questa tecnologia dovrebbe garantire una la maggiore interoperabilità dei dati.
    • E-government. Si rilancia la politica relativa all’ E-Governmet. L’Agenda digitale mira a creare nuovi incentivi per l’utilizzo delle tecnologie digitali nei processi amministrativi per fornire servizi ai cittadini. Riprendendo quanto già detto prima, possiamo leggere in tal senso le nuove regole degli appalti pubblici, con la Banca dati nazionale dei contratti pubblici.

     
    INFRASTRUTTURE
     
    
    Istituzione di un Fondo per il miglioramento delle infrastrutture e dei trasporti che ammonta a 2069 milioni di euro di cui usufruire nel quinquennio 2013-2017. La copertura di questo Fondo è possibile grazie alla riduzione delle risorse economiche per la definizione dei rapporti contrattuali con la società Stretto di Messina Spa, per il trattato di amicizia Italia-Libia, per la costruzione della nuova linea AV/AC Torino-Lione ed altre. Viene menzionato il progetto "6000 campanili" che prevede la concessione ai comuni di una sovvenzione tale da permettere di intraprendere iniziative nel campo della manutenzione e della ristrutturazione delle infrastrutture, in più è destinata al Fondo unico per l'edilizia scolastica una somma di 150 milioni di euro. In tema di agevolazioni fiscali, la soglia che , al di sopra della quale, permette di poter usufruire degli incentivi fiscali è abbassata da 500 milioni a 200 milioni di euro per qualsiasi opera edilizia sia intrapresa, viene confermata una tassazione agevolata per i project bond(link)(emissioni obbligazionarie- prestiti - che servono per attuare un progetto nel campo delle infrastrutture), soprattutto per quanto riguarda le imposte di registro e ipocatastali. In quanto all'EXPO Milano 2015, è permesso agli enti locali di effettuare delle spese in deroga ai limiti imposti a quest'ultime, fino al 31 dicembre 2015. E' concessa una sovvenzione al Ministero delle Politiche Agricole per partecipare all'evento, inoltre è sancito l'obbligo per il Comune di Milano e gli enti locali, responsabili dell'organizzazione EXPO, di pubblicare sui loro siti online i bilanci delle loro spese.
    In seguito alla soppressione dell'Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali (ANAS), viene assegnata al Ministero per le infrastrutture e i trasporti la funzione di vigilanza e concessione sui concessionari della rete autostradale.
     
    TRASPORTI
     
    
    Sono previste delle novità per quanto riguarda i dragaggi e soprattutto l'autonomia finanziaria delle autorità portuali. Queste infatti possono trattenere l'1% dell'IVA riscossa nei propri porti, purchè la quantità di danaro sottoposta a tassazione sia al di sotto di 90 milioni di euro, anziché 70. Inoltre è prevista l'autonomia per le autorità portuali di destinare le proprie risorse economiche alle opere di manutenzione, messa in sicurezza e riqualificazione strutturale degli edifici.
    In quanto alla nautica da diporto (navigazione avente fini turistici o ricreativi), il noleggio occasionale deve avere una durata complessiva non superiore ai 42 giorni, è esentata da tasse qualsiasi unità da diporto di lunghezza inferiore a 14 metri, mentre per quanto riguarda le imbarcazioni di lunghezza 14-20 metri la tassa è ridotta. Nell'ambito del sistema ferroviario, sono previsti 2 provvedimenti: la contrattualizzazione degli interventi in materia di sicurezza e la regolamentazione dell'attività tramite la chiarificazione delle modalità di separazione contabile e di bilanci delle imprese ferroviarie.
    In tema di sicurezza stradale si prevede un'ulteriore responsabilizzazione dello Stato nell'applicazione del Piano Nazionale di Sicurezza Stradale, nonché un aumento delle norme riguardo alla violazione del Codice della strada.
     
    PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO
     
    Per contrastare la problematica della lentezza della pubblica amministrazione, è aggiunto "l'indennizzo da ritardo" all'istituto già vigente del risarcimento del danno da ritardo.
    Tenendo conto del termine ultimo previsto per un procedimento amministrativo di varia specie, il risarcimento aggiuntivo è di 30 euro per ogni giorno di ritardo fino ad un tetto massimo di 2000 euro, il termine di scadenza per usufruire di un eventuale potere sostitutivo è di 20 giorni.
    E' inoltre sancito l'obbligo di fissare la data di decorrenza dell’efficacia degli obblighi amministrativi introdotti a carico di cittadini ed imprese al 1° luglio o al 1° gennaio successivi alla loro entrata in vigore.
    Per quanto riguarda l'acquisizione della cittadinanza italiana per gli stranieri nati in Italia, ai soggetti interessati è estraneo qualsiasi inadempimento da parte dei genitori o della pubblica amministrazione per ottenere la cittadinanza. In aggiunta, la pubblica amministrazione è tenuta a riferire al diretto interessato, 6 mesi prima che compia 18 anni, che può godere del diritto di acquisire la cittadinanza italiana entro il 19esimo anno d'età.
     
    EDILIZIA
     
    In tema di edilizia sono previste varie novità: l'esclusione dagli interventi di ristrutturazione edilizia di tutte quelle opere di demolizione e ricostruzione che mirano ad effettuare dei cambiamenti nella sagoma, la re-inclusione negli interventi di ristrutturazione edilizia del ripristino/ricostruzione degli edifici crollati o demoliti, l'abrogazione delle disposizioni che prevedono, limitatamente ad alcune tipologie di interventi di edilizia libera, la dichiarazione del tecnico abilitato (“Per tecnico abilitato si intende un soggetto abilitato alla PROGETTAZIONE di edifici ed impianti nell’ambito delle competenze ad esso attribuite dalla legislazione vigente, iscritto agli ordini professionali degli ingegneri o degli architetti, ovvero, ai collegi professionali dei geometri o dei periti industriali”)
    di non avere rapporti di dipendenza con l'impresa né con il committente; la possibilità, per gli interventi assoggettati a SCIA(link), che l’interessato possa richiedere allo sportello unico di provvedere all’acquisizione di tutti gli atti di assenso necessari per l’intervento edilizio prima di presentare la SCIA, o contestualmente alla segnalazione. Quest'ultimo provvedimento prevede che un'impresa edilizia, in procinto di iniziare un'attività di qualsiasi specie, possa avviare i propri lavori senza attendere il controllo della SCIA applicato dal Comune, quindi senza aver passato positivamente prima il vaglio della segnalazione certificata che verifica che l'attività sia o meno rispettosa di tutte le norme di sicurezza, di salvaguardia del paesaggio e così via. E' sancito l'obbligo per l'INAIL(link) di sovvenzionare con un importo fino a 100 milioni di euro annui, nel triennio 2014-2016, un piano per l'edilizia scolastica.
     
    LAVORO
     
    
    Per ridurre gli oneri delle imprese legati al lavoro sono adottati alcuni provvedimenti: la semplificazione del DURC(link), il documento che attesta la regolarità dell'attività delle aziende per quanto concerne gli adempimenti previdenziali, assicurativi e assistenziali (l’allungamento della durata del Durc per i contratti pubblici – che viene raddoppiata da 3 a 6 mesi di validità).
    E' prevista la nuova disciplina sugli infortuni che prevede l’obbligo da parte del datore di lavoro di comunicare entro due giorni all’autorità di pubblica sicurezza gli infortuni mortali e quelli con prognosi superiore ai tre giorni, con la possibilità, per la stessa autorità, di accedere ai database dell’INAIL per ricavare i dati su infortuni fatali o oltre un mese. In tema di semplificazione burocratica, ci sarà la possibilità di trasmettere per via telematica i certificati di gravidanza, di parto e di interruzione di gravidanza, utili per usufruire delle prestazioni di gravidanza.
    Sono presi altri provvedimenti nell'ambito della sicurezza, come la sostituzione di un incaricato alla sicurezza al posto del documento di valutazione dei rischi (D.U.V.R.I) per quanto riguarda i settori a basso rischio di infortunio, la previsione di criteri più rigorosi per l’individuazione dei settori a basso rischio di infortuni e malattie professionali,  la semplificazione delle procedure per le verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro, la semplificazione delle procedure di denuncia degli infortuni sul lavoro da parte dell’INAIL e l’esclusione delle spese relative al costo del personale nella determinazione del prezzo più basso negli appalti pubblici.
     
    SANITA'
     
    
    Sono poi previsti alcuni interventi in materia sanitaria, tra i quali può citarsi in particolare la semplificazione di alcune procedure relative alle certificazioni e alle autorizzazioni sanitarie ritenute desuete alla luce dell’efficacia delle prestazioni (con la soppressione dell’obbligo di taluni certificati attestanti l’idoneità psico-fisica al lavoro e dei certificati di idoneità fisica per l’assunzione nel pubblico impiego), nonché la semplificazione relative alle verifiche condotte dall’INPS sull’accertamento dell’invalidità.
    Sono garantiti tempi rapidi alla dispensazione a carico del SSN(link) (Servizio Sanitario Nazionale) di speciali categorie di farmaci, razionalizzando e semplificando le procedure di classificazione e di rimborsabilità, di competenza dell'AIFA. Sono altresì stabilite (articolo 17) termini temporali certi, fissati al 30 giugno 2015 per la realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).
     
    AMBIENTE
     
    
    Sono nominati dei commissari nelle situazioni di criticità nella gestione dei rifiuti, sono dettate
    disposizioni volte alla semplificazione e accelerazione nell’attuazione degli interventi di adeguamento del sistema dei rifiuti nella Regione Campania e finalizzate ad accelerare l’attuazione delle azioni in corso per il superamento delle criticità della gestione del sistema stesso e, quindi, per il superamento della procedura di infrazione comunitaria n. 2007/2195.
    Sono adottati provvedimenti per fronteggiare la situazione di grave criticità nella gestione dei rifiuti urbani nel territorio nella provincia di Roma;
     E' previstala nomina, con decreti del Ministro dell’ambiente, di uno o più commissari ad acta per provvedere, in via sostitutiva degli enti competenti in via ordinaria, alla realizzazione e l’avvio della gestione degli impianti nella Regione Campania, già previsti e non ancora realizzati, ed alle altre iniziative strettamente strumentali e necessarie. Viene inoltre introdotto il divieto di importazione in Campania di rifiuti speciali e di rifiuti urbani pericolosi destinati allo smaltimento. Una ulteriore disposizione, introdotta nel corso dell’esame parlamentare (articolo 41-ter) prevede l’esclusione di talune tipologie di impianti ed attività agricole dal novero degli impianti assoggettati all’autorizzazione alle emissioni in atmosfera.
     
    UNIVERSITA' E RICERCA
     
    
    Per quanto concerne l’università e la ricerca, è aumentata la facoltà di assunzioni nelle università e negli enti di ricerca per l’anno 2014: in particolare, la stessa è elevata dal 20 al 50 per cento della spesa relativa al corrispondente personale complessivamente cessato dal servizio nell'anno precedente. A tal fine, viene corrispondentemente incrementato il Fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO).Un ulteriore intervento concerne la procedura per la chiamata diretta, da parte delle università, di studiosi che siano risultati vincitori di alcuni programmi di ricerca di alta qualificazione.
    E' previsto un piano nazionale per il sostegno al merito ed alla mobilità degli studenti universitari, prevedendo a tal fine una borsa di studio “per la mobilità” - cumulabile con le borse di studio assegnate ai sensi della normativa generale sul diritto allo studio universitario (D.Lgs. 68/2012) - destinata agli studenti che, diplomatisi nell’a.s. 2012-2013 con un voto almeno pari a 95/100, si vogliano iscrivere nell’a.a. 2013-2014 ad una università italiana, statale o non statale (con esclusione delle università telematiche), che abbia sede in una regione diversa da quella di residenza. 

    Per le misure fiscali, la giustizia civile e altre disposizioni vedi qui http://www.camera.it/leg17/465?area=27&tema=891&D.L.+69%2F2013%3A+disposizioni+urgenti+per+il+rilancio+dell%27economia#paragrafo4694

                                                                                                                            Ugo Giarratano
     
     
     
     
     
     
     
     
    
    

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