mercoledì 28 agosto 2013

MUOS F35 E BENI DEMANIALI, INQUIETANTI COLLEGAMENTI

Il MUOS, l'acquisto degli F35 e la vendita dei beni demaniali ai privati.
Quale fattore unisce questi eventi apparentemente distanti ? La vicenda del MUOS è nota a tutti.

 "Il Mobile User Objective System (MUOS) è un sistema di comunicazioni satellitari (SATCOM) ad altissima frequenza (UHF) e a banda stretta (non superiore a 64 kbit/s) composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione in Sicilia, nei pressi di Niscemi. Il programma MUOS, gestito dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, è ancora nella sua fase di sviluppo e si prevede la messa in orbita dei quattro satelliti tra il 2010 ed il 2013. Il sistema MUOS integrerà forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo e ha l’obiettivo di rimpiazzare l'attuale sistema satellitare UFO (Ultra High Frequency Follow-On)." (Wikipedia)


Gli Stati Uniti hanno manifestato l'esplicita volontà di installare una delle basi satellitari necessarie per il completamento del sistema complessivo chiamato MUOS. L'impianto deve sorgere a Niscemi, vicino Sigonella, dove si trova la base militare statunitense, tuttavia, sebbene l' Istituto Superiore della Sanità abbia dichiarato l'idoneità del progetto USA, nonché l'assenza di qualsiasi effetto collaterale nocivo per la salute degli abitanti limitrofi, vi sono molti studi, discordanti con questi risultati positivi, che hanno avanzato un responso totalmente opposto, sottolineando gli effetti dannosi dei campi elettromagnetici che supererebbero di gran lunga i limiti posti dalla legislazione italiana. Crocetta, dopo aver revocato l'autorizzazione ai lavori di Niscemi e aver intrapreso un contenzioso con gli Stati Uniti, ha dichiarato sconfitto che "Obama lo vuole (MUOS) e dobbiamo darglielo". Ma che vuol dire che "Obama lo vuole..." e noi "dobbiamo darglielo" ? L'Italia non è forse una Repubblica democratica ? La sovranità non dovrebbe essere esercitata dal popolo italiano ? Perché allora dovremmo rinunciarvi perché "Obama lo vuole..." ? Ma chi rappresenta Obama in Italia, il nostro paese ? Rappresenta il presidente di una nazione che ha comprato il nostro debito pubblico.
Debito pubblico italiano
 
 

Secondo le ultime rilevazioni economico-finanziarie di Bankitalia del 31 Marzo 2013, il nostro debito estero è distribuito per 737'300 euro ad amministrazioni pubbliche, per 244'484 euro ad autorità monetarie, per 493'789 euro ad istituzioni finanziarie monetarie, per 266'025 euro ad altri settori e per 149'605 euro ad investimenti diretti. In totale il nostro debito estero è di 1'891'203 euro. Ma il debito si può tramutare in uno strumento di ricatto ? Se noi italiani abbiamo contratto dei debiti con l'estero (USA per esempio), i nostri creditori possono ricattarci se non li saldiamo con gli interessi ? Questo ricatto potrebbe manifestarsi sotto forma di limitazioni evidenti e consistenti della sovranità di un paese come l'Italia che si trova in questa situazione. Per esempio, potrebbero chiederci di installare le loro basi militari o satellitari, vedi il MUOS, sul nostro suolo, anche se queste dovessero essere dannose per la salute, potrebbero intimarci di contribuire alla progettazione e costruzione degli F35 (La storia degli F35, dal 1993 sino a oggi ) che rappresentano per l'Italia un peso economico di 1 miliardo di dollari, per la fase di studio e sviluppo, e quasi altrettanti per la fase di costruzione, da rateizzare fino al 2046. Oppure, potrebbero spingerci a vendere i beni demaniali per pagare i debiti, ipotesi di vendita che è stata adombrata dal Ministro dell'economia e delle finanze Saccomani, il quale ha dichiarato che sarebbe molto utile una possibile privatizzazione di beni pubblici come Eni, Enel e Finmeccanica per "fare cassa" e per la "riduzione dello stock del debito". (Secondo l' Istituto Bruno Leoni, solo dalla cessione delle aziende partecipate o possedute dallo Stato si potrebbero ricavare 136 miliardi di euro)
 
" Come già ampiamente annunciato, il governo intende valorizzare tutti i propri asset per contribuire alla riduzione dello stock del debito. Tra le ipotesi note, la cessione di immobili del demanio. Non si esclude per il futuro un piano di valorizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato ", ha detto il portavoce del Ministro.
 
Il debito pubblico è la differenza fra le entrate e le uscite. Nel nostro caso, le entrate sono inferiori alle uscite, spendiamo più di quanto potremmo in base alle nostre risorse. Il disavanzo che ne risulta viene coperto con le emissioni di titoli di debito pubblico che ci garantiscono danaro in prestito per contenere il deficit. Abbiamo contratto ingenti debiti con molti creditori, fra i quali risultano gli Stati Uniti. Letta predica la "stabilità", l'Italia e i media si fermano per i problemi di una singola persona, Berlusconi, che è stata condannata e che dovrebbe dimettersi immediatamente, il nostro governo delle "larghe intese" è un fantoccio controllato da altolocate oligarchie, composte da multinazionali, banche internazionali e nazionali, siamo avvinghiati in una rete intricata di debiti con enti esteri che possono ricattarci quando vogliono. Siamo ridotti al paradosso e all'ingiustizia evidente di non poter scegliere il nostro presente e futuro, perché "Obama lo vuole...", perché le banche nostrane e internazionali, nostre creditrici, lo vogliono e perché le colpe dei padri, di chi ha firmato gli accordi per la progettazione e costruzione degli F35, di chi ha incentivato un aumento scriteriato del debito pubblico, sono ricadute sui figli.
 
 
Perché nessuno si ribella agendo nel rispetto della democrazia come mezzo e come fine ? Perché non ci sono fiumane di persone in piazza a protestare ? Perché manca un'azione collettiva che supplisca a questa frammentazione della società civile, sempre più atomizzata e inerte ?
La risposta è rintracciabile nella crisi dei partiti, manovrati da èlites di interessi costituiti, nella crisi dello stato nazionale che ha perso la sua sovranità, smarrendosi nei meandri di un arduo progetto di unificazione sovranazionale e internazionale (Europa). Inoltre, più che una crisi economica sembra una crisi culturale, una crisi di coscienza dell'uomo occidentale che ha perduto le sue linee guida e i suoi valori, asservendoli al culto del danaro e del profitto.
 
L'Italia storicamente ha sempre intrattenuto con gli Stati Uniti strette relazioni economico-finanziarie, però sempre da debitrice, che l'hanno indotta ad essere una schiava al servizio del governo americano, sin dagli anni del Piano Marshall, un piano di aiuti economici che garantiva dei prestiti all'Italia per riprendersi dalla devastazione della II guerra mondiale. Tale relazione di dipendenza dagli USA è stata perpetuata dall'asse Berlusconi-Bush e da quello Monti-Obama che incontrandosi alla Casa Bianca hanno suggellato formalmente ciò che già era in atto, ovvero l'acquisto degli USA del nostro debito pubblico.
 
Il MUOS deve essere costruito, gli F35 devono essere acquistati, beni demaniali, come l'Eni, l'Enel, Finmeccanica e numerosi altri, devono essere venduti. La causa di tutto questo è il nostro debito con gli USA, nostri eterni "amici", sin dall'epoca della Democrazia Cristiana, che si serviva dell'appoggio politico ed economico degli Stati Uniti, in piena Guerra Fredda, per intralciare e demonizzare il "nemico" comunista; non è un caso che il Partito Comunista Italiano non ha mai partecipato al governo del paese nella seconda metà del '900, è sempre stato linciato dai media e dalla propaganda cattolica, costretto a subire le umiliazioni del "compromesso storico" del 1973 e del governo di "solidarietà nazionale" del 1978, scaturiti entrambi su gentile concessione della DC.
E il nostro governo ci propina falsità su falsità: il PIL dell'Italia che aumenta, lo spread che è stabile, la "stabilità" da proteggere a spada tratta e intanto in tv non svelano quello che sta succedendo, non parlano di economia reale, non ci dicono che non possiamo venir meno all'acquisto degli F35, perché ormai abbiamo firmato gli accordi con gli USA e abbiamo con loro un debito immane da estinguere, non ci dicono perché c'è bisogno di vendere i beni demaniali, che servono per pagare il nostro debito estero e interno con Bankitalia, banca di privati con la quale contraiamo dei prestiti per stampare cartamoneta. Non ci dicono nemmeno perché il MUOS si debba installare proprio in Italia, nascondendo che è un impianto molto probabilmente nocivo e funzionale alle esigenze di politica estera degli USA, nostri "amici". Questi soprusi ben mistificati non sollecitano minimamente i cittadini italiani che, invece di mobilitarsi in massa per opporsi a questa schiavitù, preferiscono la remissività. Una delle cause che hanno provocato l'addomesticamento docile degli italiani è la presenza di un sistema informativo deformante che crea un castello di carte con le sue pubblicità, le sue soap opera, la sua opaca patina di falso e irreale ottimismo e i suoi telegiornali che elencano esclusivamente eventi di cronaca nera o di gossip, come la separazione di Monica Bellucci da suo marito.
Non siamo per niente fuori da questa crisi. Semplicemente non vogliono dirci che il nostro sistema si basa sul debito pubblico, sulle crisi cicliche di sovrapproduzione che si avvicendano dalla fine dell'800, sulla disoccupazione di massa, sul consumismo smodato,  sulla concentrazione di ricchezza in oligarchie capitalistiche che si spartiscono il potere economico-politico a livello nazionale e mondiale, nonché sul profitto ingordo e dissoluto, mantenuto alto da governi fantoccio, come il nostro, che sbeffeggiano spudoratamente la democrazia, di cui si servono per celare determinati interessi costituiti.
 
 
 
                                                                               Ugo Giarratano
 
 
 
 
 

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