giovedì 19 giugno 2014

Diaspora continua a sinistra

Esplode Sel: l'addio di Migliore e Fava, il progetto originario naufraga

Migliore: "Per me si è rotto ieri un vincolo di fiducia"; altri 10 in fuga

Dopo il susseguirsi di polemiche legate alla lista Tsipras e lo scontro con Barbara Spinelli, sembra non trovare pace il partito di Nichi Vendola. Da quando il Segretario del Partito Democratico Matteo Renzi è stato nominato Presidente del Consiglio sono iniziate all'interno del movimento di sinistra amare riflessioni sui progetti futuri, insieme a voci sempre maggiori e pressanti di una possibile scissione con passaggio di parlamentari da Sel al Pd. Oggi quella ipotesi sembra essersi tramutata in realtà. Il 19 Giugno 2014 i parlamentari Gennaro Migliore e Claudio Fava annunciano l'addio al partito. Nella giornata di ieri Migliore aveva già consegnato le dimissioni da capogruppo della Camera a seguito della bagarre relativa al voto sul decreto Irpef, ma ora completa la fuga con una lettera: <<E' una decisione che ho preso nelle ultime ore e che ha a che vedere con l'interruzione del reciproco rapporto di fiducia che è seguito alla discussione nel gruppo parlamentare sul decreto Irpef e al successivo voto parlamentare>>, il gruppo ha votato "si" al decreto insieme al Pd, <<Ieri è stata messa in discussione, di fatto, non l'espressione di un punto di vista diverso, ma la deontologia di una posizione in seno a una comunità politica accusandomi di aver "sequestrato la linea">>. Claudio Fava chiarisce così la sua posizione <<Una scelta dolorosa e insieme inderogabile. Inderogabile per la distanza che ormai separa Sel dal suo progetto originario>>. Fava non si ferma e aggiunge << La scelta congressuale e le decisioni di questi mesi ci hanno portati ad abbandonare il terreno della nostra sfida politica naturale che era quello del socialismo europeo. Abbiamo preferito una collocazione in Europa e una pratica politica in Italia di forte arroccamento identitario>>. Si attendono altre 10 defezioni che dovrebbero seguire i primi 2 dimissionari verso il gruppo misto, fino ad un successivo ingresso nella componente del Partito Democratico, allargando i numeri della maggioranza. Con quest'ultimo caso esplode in modo lampante per l'ennesima volta il problema diaspore nella sinistra italiana. Con la creazione della lista Tsipras pareva prossima la nascita di un nuovo fronte di sinistra sul modello di quello francese e greco; il superamento della soglia del 4% alle elezioni europee doveva lasciar ben sperare e accendere la fiducia. Quello che è accaduto è invece una esplosione nel campo della sinistra. Sinistra Ecologia e Libertà non regge il fardello del voto europeo, con il quale si lega con la realtà della Sinistra Radicale rappresentata da Tsipras e il Gue (sinistra europea), dalla quale Sel originariamente fuggiva. Chiare le parole di Fava, si è abbandonato il progetto originario e per questo una parte degli eletti si trova costretta ad abbandonare il campo. Da queste defezioni si può però aprire il periodo risanatore per Sel e la sinistra italiana legata a Tsipras. Adesso, con una coesione maggiore nel partito, è possibile dedicarsi interamente senza ripensamenti e dubbi alla costruzione di un campo di sinistra come negli altri paesi, partendo dal risultato positivo delle europee. Se non si avrà questo atteggiamento Sel rimarrà bloccata nel limbo tra PD e Tsipras, fino a scomparire. Il tempo mostrerà il destino di Sel.

Giorgio Mineo

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