Investimenti e supporto statale, la soluzione è sempre esistita
Paul Krugman e il suo monito ai governi, "Dedicato ai disoccupati che meritano di meglio"
Paul Krugman Premio Nobel per l'economia nel 2008 |
Nel suo libro "Fuori da questa crisi, adesso" del 2012, il professor Krugman svela le menzogne del debito pubblico, del deficit e del "laissez faire". La soluzione, come detto, esiste già ed è rappresentata dal finanziamento statale volto a riconvertire il ciclo economico negativo. Analizziamo ora nel dettaglio i punti finora espressi e dimostriamo la loro validità. Partiamo dalla prima constatazione compiuta dall'economista: vi è una sostanziale inerzia della politica, che non sembra trovare la determinazione, la forza, la fantasia per mettere in campo misure che determinino un inversione di tendenza, quasi accettando l'assioma che non resti altro che attendere la fisiologica evoluzione di un ciclo economico. La politica ha ignorato la tesi principale di Keynes secondo la quale l'austerità va praticata nelle fasi di espansione, non in quelle di crisi. Il governo dovrebbe spendere di più, non di meno, fino al momento in cui il settore privato non sarà nuovamente in grado di rilanciare l'economia. Al contrario l'austerità non fa altro che distruggere posti di lavoro. Senza questo intervento crollano i consumi, la produzione e si genera un incremento esponenziale della disoccupazione, soprattutto quella giovanile. I grandi esperti dell'ideologia economica egemone affermano invece che ciò non è auspicabile, in quanto bisogna avere una visione a lungo termine e attendere anziché aumentare debito e deficit nel breve. Questo è un grave errore al quale obbiettava già John Maynard Keynes:<<Questo lungo termine è una guida fallace per gli affari correnti. Nel lungo termine saremo tutti morti. Gli economisti si danno un compito troppo facile e troppo inutile se nelle stagioni tempestose sono in grado di dirci soltanto che quando la tempesta è passata da un pezzo il mare torna calmo>>. Ed aggiunge:<< Concentrarsi sul lungo termine significa ignorare l'enorme sofferenza che sta causando l'attuale depressione, le vite che sta distruggendo irreparabilmente>>.
John Maynard Keynes |
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