lunedì 25 agosto 2014

Edge of Blair (1/3) : New Labour

La Terza Via e il sogno poi infranto della sinistra

Rinnovamento e progresso per affrontare la modernità

Nel corso delle prossime settimane affronteremo il percorso politico di uno dei personaggi che più ha segnato gli ultimi anni, sia nel bene che nel male. Sto parlando di Tony Blair, Primo Ministro inglese dal 1997 al 2007. Attraverso tre tappe analizzeremo la strada della terza via dai successi ai fallimenti, fino al disastro dell'Iraq. Analizzeremo l'eredità politica di quell'esperienza e le sue conseguenze, utile a comprendere il mondo di oggi e le similitudini con il caso italiano e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Tony Blair mette piede nella vita pubblica per la prima volta nel 1982, durante le elezioni suppletive di Beaconsfield rivestendo il ruolo di candidato laburista. Il seggio sopracitato è da sempre una roccaforte conservatrice, vincere è una pia illusione. Proprio per queste sue caratteristiche il giovane Blair decide di candidarsi a soli 29 anni per il Parlamento. Essendo una battaglia persa in partenza, il partito laburista non cerca un vero candidato ma un folle che accetti da subito la sconfitta. In tal modo Blair decide di lanciarsi all'avventura, conscio si della sconfitta annunciata ma bensì sicuro di ottenere la sua prima vetrina pubblica che gli permetta di far circolare il suo nome e guadagnare qualche posizione all'interno del partito. Nulla da perdere e tutto da guadagnare, questo il pensiero nella mente di Tony Blair che da perfetto sconosciuto riuscirà a farsi conoscere in breve tempo, nonostante la sconfitta annunciata. Nel 1983 Tony Blair vince il suo primo seggio elettorale per il Parlamento a Sedgefield; queste le sue prime parole da deputato al Parlamento: "Non sono socialista perché la lettura di un libro di testo ha acceso la mia fantasia e neppure perché provengo da una tradizione accettata senza riflettere; lo sono perché credo che il socialismo sia l'ideale più vicino a un'esistenza che sia insieme, razionale e morale. Esso è per la cooperazione, non per la competizione; per l'amicizia, non per la paura. Esso sostiene l'uguaglianza". Negli anni egli ricoprirà un ruolo sempre più importante all'interno del partito insieme al'amico-rivale Gordon Brown, fino a ricoprire il ruolo di ministro ombra dell'interno. Nel 12 Maggio 1994 avviene la svolta, muore il leader del partito John Smith, si apre così la lotta per la successione. L'obbiettivo è riportare al governo i laburisti dopo 18 anni all'opposizione, Tony Blair è pronto, è il suo momento, ha pronto il piano per battere i Tory. Bisogna cambiare, bisogna guardare al futuro e al mondo che cambia, bisogna essere un partito nuovo, progressista e aperto nel quale tutti possano essere rappresentati, anche il ceto medio. Blair vuole che anche la classe media e imprenditoriale possa votare Labour anzi New Labour; se si crede nell'eguaglianza, nel progresso, nella giustizia nell'istruzione allora dovevi votare New Labour. Si New Labour, una nuova visione del mondo che abbandoni le posizioni dogmatiche del passato, come la nazionalizzazione dei mezzi di produzione, che guardi all'intero popolo britannico e non più solo al ceto operaio ormai in dissoluzione; una Terza Via al socialismo e al liberismo, non più destra e sinistra ma cambiamento contro conservazione, guardare alla modernità. Queste le premesse per costruire il partito di sinistra che possa vincere ora e in futuro. Dopo lunghe trattative private tra Tony Blair e Gordon Brown, quest'ultimo decide di non partecipare al congresso e di sostenere il rivale Tony diventando suo secondo, nonostante le divergenze tra i due sul ruolo statale e degli investimenti pubblici (2 elementi del DNA di Gordon). Tony Blair diviene il leader del partito laburista e inizia subito il processo di trasformazione.
 Nasce il New Labour, si cambia lo statuto eliminando l'articolo sulla nazionalizzazione dei mezzi di produzione, si impronta la campagna su legalità e istruzione, duri con il crimine e duri con le cause del crimine, si parte dalla scuola con lo slogan "Education Education Education". Le parole di Blair al Times nel 1995: "Le prime vittime del degrado sociale sono i bisognosi e gli svantaggiati. E' per questo motivo che la sinistra dovrebbe occuparsene seriamente(...)Il centrosinistra dovrebbe essere la posizione dei meritocratici del xxi secolo(...)Il governo laburista che spero di poter dirigere sarà rivolto verso l'esterno, sarà internazionalista e sostenitore del libero mercato e non di un superato e fuorviante nazionalismo. E' un centrosinistra rinnovato e rivitalizzato che è chiamato a rispondere e a formare la nuova società del cambiamento. Se saprà sfuggire i limiti di una volta, imparando dalla storia e non vivendo nel passato, sarà ben equipaggiato sia intellettualmente che filosoficamente per l'avvenire. E' proprio per questi scopi che il New Labour continuerà a cambiare". Il New Labour deve essere moderno, pronto a guidare il cambiamento, a costruire il futuro e una "Gran Bretagna Migliore" ("Because Britain deserves better" il manifesto). Nel 1997 Tony Blair diviene Primo Ministro con 418 seggi su 659, una vittoria schiacciante che riporta la sinistra al Governo, e così sarà ancora per 2 volte consecutive fino al 2007. Blair diventa l'icona mondiale della sinistra moderna e vincente, come Clinton negli States, insieme diventano l'esempio per la sinistra nel mondo. Nascono anche pareri nettamente contrari, che vedono la nuova visione come non più di sinistra ma di destra, un tradimento degli ideali socialisti; le parti così si dividono. Il New Labour è sicuramente una macchina vincente, per molti è solo un operazione di marketing politico, vuoto e privo di idee; per Blair è molto di più, è una visione nuova e originale che potrà guidare la nazione sia ora che in futuro. Il sogno di una sinistra neoliberista sarà poi infranto dalla crisi economica del 2008, contro la quale nulla è stato fatto, fermi nell'immobilismo liberista dimenticando l'intervento statale e la spesa pubblica. La Terza Via non risolve la crisi economica poiché ne è essa stessa artefice. 
Abbiamo così attraversato il cambiamento e la vittoria della sinistra inglese; nella seconda parte affronteremo i primi anni di Governo , la pace in Irlanda del Nord, il legame con Clinton e la guerra in Kosovo.


Giorgio Mineo 

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