giovedì 17 aprile 2014

Punto doc, elezioni europee

I Popolari sorpassano i Socialisti, cresce la paura Le Pen

Il PD avrebbe 29 seggi, 18 M5S, 22 FI-NCD

Solo 40 giorni separano i cittadini europei dalla cabina elettorale per il rinnovamento del Parlamento Europeo. L’ascesa degli euroscettici si fa sempre più pressante, con Marie Le Pen ed il suo Fronte Nazionale al centro delle preoccupazioni, ma ora anche i Popolari potrebbero tornare ancora una volta sul piedistallo. Si susseguono infatti i ribaltoni nei sondaggi più disparati, che vedono ora il sorpasso del Partito Popolare Europeo (rappresentato in Italia da NCD-UDC e FI) sui diretti concorrenti, i socialisti e democratici europei (rappresentato in Italia dal PD). Stando all’ultimo sondaggio di PollWatch il PPE conquisterebbe oggi 222 seggi dei 751 del Parlamento Europeo, scavalcando il PSE, sempre in testa nelle precedenti rilevazioni, il quale si attesterebbe a 209 seggi. Stando ad un accordo tra PSE, PPE e ALDE (liberaldemocratici), il gruppo che arriverà primo esprimerà il Presidente della Commissione UE, successivamente le altre euro-nomine in base ai rapporti di forza. Parrebbe così sempre più a rischio l’equilibrio del Parlamento Europeo; non potendo esprimere un gruppo chiaro alla guida, molti prevedono un accordo tra Popolari e Socialisti, sul modello tedesco, per fronteggiare l’ondata anti-euro e mantenere la stabilità nell’Unione.
D’altro canto tale soluzione potrebbe concludersi con il risultato opposto, soprattutto nel caso in cui non ci fosse una totale marcia indietro rispetto alle politiche di austerità, in favore di un’ integrazione politica e bancaria, nonché una ripresa degli investimenti pubblici per fronteggiare la dilagante crisi occupazionale, in primis quella giovanile. Per questo non si esclude l’alternativa rossa, ovvero un confronto diretto tra Martin Schulz e Alexis Tsipras, valutando ogni proposta e caso per caso, così da mantenere fede in concreto all’impegno preso nel cambiamento di un Europa che non è ancora l’Unione dei Popoli. A tale soluzione sarebbero però opposti alcuni componenti del PSE, ancora legati a politiche neo-liberiste. Sul fronte euroscettico dovrebbero essere presi 34 seggi, in tal modo sarebbe possibile la formazione di un nuovo gruppo all’interno del Parlamento, sempre che i partiti estremisti riescano a mettersi d’accordo, magari con Marie Le Pen alla guida. In Italia il PD dovrebbe poter conquistare 29 seggi, sei in più rispetto al precedente voto, diventando così il gruppo più grande nel PSE (22 andrebbero ai tedeschi, 26 ai britannici); è quindi sempre più vicina l’ipotesi di Gianni Pittella Presidente del Parlamento Europeo e un altro esponente italiano alla guida del gruppo parlamentare. Forza Italia e NCD, separati al voto ma insieme nel PPE, dovrebbero perdere 12 seggi rispetto al passato. Il Movimento 5 Stelle, alla sua prima esperienza europea, dovrebbe ottenere 18 seggi; non è ancora chiaro se il Movimento entrerà in uno dei gruppi esistenti o se rimarranno nei non iscritti. Non supererebbero la soglia del 4% Scelta Europea (in Europa con i liberaldemocratici), Italia dei Valori, l’Altra Europa e i Verdi.  
 

Giorgio Mineo  

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