giovedì 13 giugno 2013

La nuova frontiera della scienza: droni e robot

"Il futuro è positronico" Fantascienza o realtà?


Fin dai primi momenti di vita della fantascienza, uno dei sogni più affascinanti rincorsi dagli autori era la vita artificiale, ovvero l'immaginazione di un futuro in cui l'uomo convive e utilizza robot, droni , macchine, cyborg costruiti da egli stesso per facilitare la propria vita quotidiana o raggiungere l'efficienza in un determinato campo. Oggi l'idea che la nostra vita possa essere migliorata ed influenzata dalle macchine semi-senzienti  non è poi così inverosimile, anzi è una possibilità concreta che potrebbe ben presto entrare nella nostra quotidianità.
Sin dagli anni cinquanta gli Stati Uniti avevano iniziato progetti di ricerca militare e aerospaziale, i quali comprendevano la progettazione di droni. La prima creazione, molto utile durante la "Guerra Fredda", fu il drone UAV, un velivolo pilotato a distanza provvisto di fotocamera e videocamera, utilizzato per raccogliere dati in campo nemico. Successivamente, con la rincorsa allo spazio che vedeva contrapposti il blocco sovietico e la NASA degli Stati Uniti, vennero progettati i primi droni terrestri semoventi, macchine in grado di supportare gli astronauti e di raccogliere dati sul campo, sempre con l'aiuto di un pilota che lo controlli a distanza. Ai nostri giorni l'impiego di droni nel campo aerospaziale è cresciuto enormemente; grazie ad essi è possibile raccogliere informazioni direttamente sul campo senza personale umano, infatti le nuove tecnologie hanno permesso alla NASA di progettare nuovi droni 
 semi-senzienti in grado di muoversi autonomamente attraverso l'uso di sensori di movimento e di una I.A.(intelligenza artificiale) che gli permette di avere sempre ben chiara la sua funzione e l'obbiettivo della missione, oltre alla raccolta ed elaborazione di dati in tempo reale. L'esempio più eclatante degli ultimi anni dell'implementazione di questo nuovo tipo di droni è la scoperta compiuta da uno di essi della possibile presenza di acqua all'interno della Luna, ipotesi avallata dai dati raccolti dal drone sulla composizione chimica della superficie lunare. L'impiego di droni comincia ad essere una realtà anche quotidiana e per la prima volta ciò avviene in Italia. La polizia municipale di Torino sta sperimentando nell'ultimo anno l'impiego di droni per contrastare la microcriminalità. Questi droni sono per la precisione dei quadricotteri leggeri spinti da quattro motori elettrici ad elica ad asse verticale; il loro primo impiego sul campo è avvenuto in una operazione di controllo nei confronti dei parcheggiatori abusivi.
In questa missione i droni si sono rivelati molto utili in quanto, senza l'invasività delle telecamere, hanno potuto filmare e identificare i sospettati durante il reato. L'applicazione dei droni nel 21esimo secolo si è rivelata una mossa vincente in molti campi; oltre alla polizia i droni in ambito civile sono utilizzati: dalle televisioni per compiere dei reportage; da istituti di ricerca come per esempio l'Istituto nazionale di geofisica che impiega l'aereo-robot  Volcan per raccogliere dati nel cratere dell'Etna; in ambiente marino, attraverso l'impiego di droni marini come il Seaglider per esaminare lo stato di salute dell'acqua. Negli ultimi tempi si è anche assistito ad esperimenti più o meno stravaganti, come per esempio un progetto, chiamato Burrito Bomber, nato dall'idea di tre californiani, di consegna di panini a domicilio sfruttando un aereo-robot. L'impiego di queste nuove macchine è destinato ancora a crescere e ad influenzare la nostra vita quotidiana, perciò il futuro immaginato dai più grandi scrittori di fantascienza del calibro di Wells, Huxley  e Asimov  non è così inverosimile. Queste prime sperimentazioni consentono di ipotizzare un utilizzo di queste nuove macchine in qualsiasi campo. Si può arrivare ad ipotizzare nuovi tipi di macchine o robot in grado per esempio di compiere operazioni chirurgiche con una precisione ineguagliabile dall'uomo, progetto inseguito già negli Stati Uniti che hanno iniziato a produrre i primi prototipi di laser chirurgici guidati da un computer per compiere incisioni con la massima precisione. Inoltre con l'implementazione di robot o droni semi-senzienti  si potrebbe migliorare la produzione, in quanto si genererebbe una manodopera a basso costo molto più efficiente
Estratto dal film "Io robot", ispirato all'omonimo romanzo di Asimov
dell'uomo, oppure migliorare le condizioni dell'uomo attraverso l'implementazione di questi robot nel pubblico, quadro perfettamente espresso da Asimov nelle sue opere, nelle quali immagina l'impiego dei robot nella semplice vita quotidiana, dal robot controllore dei mezzi pubblici al robot baby-sitter. Una paura che però da sempre accompagna le tesi fantascientifiche sui robot è il cosiddetto "complesso di Frankenstein", ovvero la paura di una ribellione della vita che l'uomo ha creato. Tutto ciò trova comunque soluzione, come si evince dalle tesi dell'intellettuale Giuseppe Lippi nei suoi lavori compiuti nell'ambito della letteratura fantascientifica,  nella creazione del robot positronico immaginato da Asimov. Questo tipo di robot è soggetto alle 3 leggi fondamentali della robotica ideate da Asimov; terza legge: un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questo non contrasti con la prima o la seconda legge; seconda legge: un robot deve sempre obbedire agli ordini degli esseri umani, a meno che non contrastino con la prima legge; prima legge: un robot non può recar danno a un essere umano, né permettere che, a causa della propria negligenza, un essere umano patisca danno. Attraverso queste tre leggi, l'esistenza dei
Isaac Asimov
robot è vincolata ad esse e quindi sono incapaci di progettare una ribellione poiché non sono neanche in grado di pensare ad un'ipotesi del genere, cosa che causerebbe la fusione del cervello positronico. Non soltanto questo ma anche una regolamentazione sull'impiego delle macchine eviterebbe ripercussioni negative, come la disoccupazione dei lavoratori umani, meno efficienti e più costosi dei robot, così da evitare il collasso della nostra società. Il problema prettamente filosofico e psicologico è purtroppo ancora oscuro e tortuoso e la soluzione a problemi come la spersonalizzazione dell'individuo e la propria alienazione, generata anche dal possibile innesto di elementi artificiali nel proprio organismo come ipotizzato dal capolavoro Giapponese (ispiratore di Matrix) "Ghost in the shell", è ancora lontana dall'essere trovata. Le macchine già stanno influenzando la nostra vita e maggiormente lo faranno in futuro, da questo punto bisogna iniziare a pensare ai metodi di regolamentazione di queste macchine che, seppur portando enormi benefici, potrebbero causare una trasformazione del genere umano in qualcosa di sconosciuto.

Giorgio Mineo


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