domenica 2 giugno 2013

PENSIERI

"L'uomo non ha solo l'istinto, la necessità di pensare, di riflettere, di immaginare, ha anche l'istinto di parlare, di esprimere, di comunicare i propri pensieri. Divino è quest'istinto, divina è la potenza della parola. La parola è il pensiero divenuto immagine, divenuto manifesto, il pensiero che si diffonde, che risplende, che illumina. La parola è la luce del mondo, guida a tutte le verità, dischiude tutti i  misteri, rende evidente l'invisibile, presente il passato e il lontano, finito l'infinito, eterno il temporaneo. Gli uomini passano, la parola resta; la parola è vita e verità. Alla parola è concesso ogni potere; dà la vista ai ciechi, fa camminare i paralitici, risana malati, risuscita morti; la parola opera miracoli ed invero gli unici miracoli ragionevoli. La parola è il Vangelo, il Paraclito (Spirito Santo), il conforto dell'umanità. Per convincerti della natura divina della parola, immaginati solo e abbandonato, ma capace di parlare, e supponi di udire per la prima volta la parola di un uomo: questa parola non sarebbe per te come l'apparizione di un angelo, non suonerebbe per te come la voce di Dio stesso, come una musica celeste ? In realtà la parola non è più povera né più inanimata della nota musicale, benché sembri che la nota esprima infinitamente più della parola; ma è solo questa apparenza, quest' illusione che la rende più profonda e più ricca.
La parola ha la forza di redenzione, di riconciliazione, di beatitudine, di liberazione. I peccati che confessiamo ci vengono perdonati in virtù della divina potenza della parola.
Riconciliato se ne diparte il moribondo che ha confessato i peccati per lungo tempo taciuti.
Le sofferenze che riveliamo all'amico sono già per metà sanate. Parlandone, anche le nostre passioni si placano, si fa chiaro in noi; l'oggetto del'ira, dello sdegno, dell'afflizione ci appare sotto nuova luce, con che riconosciamo l'indegnità della passione stessa.
Se un dubbio ci tormenta, non abbiamo che da parlarne: sovente nel momento stesso in cui apriamo la bocca per interrogare l'amico, i dubbi e le oscurità si dileguano. La parola fa l'uomo libero. Chi non si sa esprimere è uno schiavo. Muta è perciò la passione, la gioia, la sofferenza, quando è smisurata.
Parlare è un atto di liberazione; la parola è per sè stessa libertà. Ben a ragione quindi l'educazione del linguaggio è considerata il fondamento dell'educazione; dove si educa la parola, l'umanità viene civilizzata. La barbarie del medioevo scomparve con il formarsi della lingua"
L'Essenza del Cristianesimo, Ludwig Feuerbach  

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