martedì 10 settembre 2013

IL SISTEMA DELLE FONDAZIONI POLITICHE E LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA


IL MONDO MARCIO DELLE FONDAZIONI
 
Chiunque abbia assistito e assista allo scenario politico italiano ha sicuramente notato che il ceto politico dirigente si è consolidato nel tempo, alternando sempre gli stessi soliti noti, senza promuovere un rinnovamento progressivo e organico del gruppo, ormai monolitico, degli esponenti politici. Ma perché questa cristallizzazione della dirigenza politica nazionale ? Come è riuscito il nostro ceto dirigente a bloccare il ricambio generazionale e ideale ? Quali sono gli espedienti che sono valsi ad irrancidire la politica italiana ? Si può percepire, sottesa a questo esasperante immobilismo, una volontà nascosta, di alcune oligarchie di potere economico-finanziario, di congelare il "cambiamento", tanto sbandierato e osannato dai politici stessi che oggi si ritrovano a rivestire le loro cariche al Governo e al Parlamento e che figurano fra i membri di una pletora di fondazioni politiche, più o meno finanziate da gruppi imprenditoriali o bancari.
Altreconomia.com ha avviato un' indagine di analisi della natura delle fondazioni politiche. Ma che cos'è una fondazione ? (video che spiega cos'è una fondazione)
La fondazione è un ente senza fini di lucro che si prefigge uno scopo di interesse pubblico e che impiega i propri fondi, frutto di una donazione di privati o di un lascito testamentario, per organizzare conferenze di vario argomento o eventi culturali (per esempio). L'attività della fondazione deve essere coerente con il proprio scopo di pubblica utilità e le proprie finalità non lucrative, pertanto è sottoposta all'esame del bilancio, effettuata dal prefetto, la quale verifica che i fondi vengano effettivamente utilizzati in conformità con lo scopo prefisso, senza incorrere in illegalità o deviazioni.
La struttura della fondazione politica si dispiega in vari organi: la Presidenza, il Consiglio d'Amministrazione e i Comitati decentrati che si occupano di vari settori. Vi sono anche il tesoriere e i membri della fondazione, appartenenti alla società civile, che godono di una certa protezione.
Altreconomia.com ha stilato un elenco parziale delle fondazioni politiche in Italia e ha constatato che,
su un totale di 31 fondazioni, soltanto 7 hanno pubblicato il bilancio per il controllo, 2 non l'hanno ancora redatto, e 22 fondazioni non lo hanno nemmeno pubblicato. Perché non pubblicare il bilancio ? Che ci sia dietro i finanziamenti di queste fondazioni qualche privato (impresa, banca, ...) influente ? Se si guarda la tabella qui sotto, si possono scorgere i nomi di noti esponenti del nostro ceto politico, ormai sclerotizzato da anni, se non secoli. Fini, Lupi, Scajola, Veltroni, Formigoni, Matteoli, Brunetta, Violante, Montezemolo (neoacquisto della politica italiana), Gasparri, La Russa, gli immortali D'Alema e Amato, Adornato, Gelmini, Frattini, Della Vedova, Quagliariello (Ministro
per le Riforme Costituzionali, membro della commissione dei saggi e fautore del "rinnovamento della Costituzione"), Bersani, Visco, Alemanno, Tremonti, Cicchitto, Letta (Presidente del Consiglio, figura in 2 fondazioni) e Alfano, compagno di Letta nella Fondazione Vedrò. Senza citare tutti gli altri politici meno noti che potrete trovare qui sotto.

Il censimento delle fondazioni politiche, tutt'ora parziale, che L'Altra Economia sta cercando faticosamente di portare avanti.
Prendendo come esempio la fondazione di Letta, "Vedrò" (http://www.vedro.it/chi), possiamo notare come figurino nel "network" attori (Massimo Ghini, Cristiana Capotondi...), scrittori (Andrea Camilleri...), artisti, poeti, accademici (Lorenzo Bini Smaghi, ex membro del comitato esecutivo della BCE dal 2005 al 2011 e presidente della società Snam Rete Gas dal 2012), chef, curatori d'arte, giornalisti (Oscar Giannino, Gaia Tortora, Curzio Maltese, Pierluigi Pardo...), magistrati, manager (Corrado Passera, banchiere e manager, ex ministro dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei trasporti sotto il governo Monti, attualmente indagato per usura quand'era amministratore delegato di Intesa Sanpaolo), scienziati, sportivi (Brunel, Josefa Idem, Paparesta, Pianigian, Prandelli...) "uomini di dottrina", "startupper" e "venture capitalist". Tuttavia, le categorie di membri più rilevanti per comprendere la natura di una fondazione politica sono quelle dei politici e degli imprenditori.

Fra i politici vi sono:

Angelino Alfano, attuale vice presidente del consiglio dei ministri e ministro dell'interno
Angelo Argento, PD
Anna Maria Bernini, ex ministra per le politiche europee, adesso senatrice con il PDL
Francesco Boccia, attuale deputato PD,
  • Presidente della V Commissione(Bilancio, Tesoro e Programmazione)
  • Componente della Commissione speciale per l'esame di atti del Governo
  • Lorenza Bonaccorsi, attuale deputata PD
    Giulia Bongiorno, ex presidente della commissione giustizia della camera dei deputati, ex deputata nella XV e XVI legislatura, prima PDL, poi Futuro e Libertà di Fini e adesso Scelta Civica
    Ernesto Carbone, attuale deputato PD
    Mara Carfagna, ex ministra per le pari opportunità, laureata in Giurisprudenza con 110 e lode ex show girl, arrivata VI alla finale di Miss Italia, vanta vari calendari in cui ha posato nuda (per la rivista Maxim, 2001), attuale deputata PDL
    Stefano Dambruoso, attuale deputato con Scelta Civica
    Vito De Filippo, ex presidente della Basilicata, PD
    Paolo De Castro, ex deputato, ex senatore PD
    Nunzia De Girolamo, attuale ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali
    Paola De Micheli, attuale deputata PD
    Filippo Del Corno, assessore alla cultura del Comune di Milano, PD
    Benedetto Della Vedova, ex deputato PDL, attuale senatore con Scelta Civica
    Michele Emiliano, attuale sindaco di Bari, PD
    Massimiliano Fedriga, attuale deputato Lega Nord
    Giancarlo Giorgetti, attuale deputato Lega Nord
    Roberto Gualtieri, membro della Direzione Nazionale del PD, ha contribuito alla sua fondazione scrivendo parte del "Manifesto"
    Enrico Letta, ministro per le politiche comunitarie dal 1998 al 1999, ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato dal 1999 al 2001, sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio dei ministri dal 2006 al 2008, deputato per la XIV, XV, XVI e XVII legislatura, ex membro del Parlamento Europeo, attuale presidente del consiglio dei ministri, fondatore della fondazione Trecentosessanta e Vedrò, quest'ultimi attualmente al centro di un'indagine della Guardia di Finanza
    Mauro Libè, ex deputato UDC
    Maurizio Lupi, ex vicepresidente della Camera dei Deputati, attuale deputato e ministro delle infrastrutture e dei trasporti
    Marianna Madìa, attuale deputata PD
    Giovanna Melandri, ex ministra per i beni e e le attività culturali, ex ministra dello sport e delle politiche giovanili, ex deputata PD
    Marco Meloni, attuale deputato PD
    Alessia Mosca, attuale deputata PD
    Andrea Orlando, ex ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, attuale deputato PD
    Filippo Patroni Griffi, attuale sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, ex ministro per la pubblica amministrazione e semplificazione sotto Monti, ex segretario generale dell'autorità del garante per la protezione dei dati personali
    Renata Polverini, ex presidente della Regione Lazio, coinvolta nello scandalo delle tangenti, attuale deputata PDL
    Laura Ravetto, ex sottosegretario di Stato del dipartimento per i rapporti col Parlamento, attuale deputata PDL
    Matteo Renzi, attuale sindaco di Firenze, prossimo alla candidatura per le primarie del PD
    Debora Serracchiani, attuale presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, ex membro del Parlamento Europeo
    Marco Stradiotto, ex senatore PD ed ex senatore con l'ULIVO
    Flavio Tosi, attuale sindaco di Verona con la Lega Nord
    Adolfo Urso, ex deputato in più legislature, ex ministro dello Sviluppo Economico con delega al commercio estero, presidente delle fondazioni Farefututo e Fareitalia.
    Raffaele Volpi, attuale senatore con la Lega Nord

    Tutti i membri di Vedrò o sono in Parlamento o sono ministri, ex ministri, sottosegretari, ex sottosegretari, premier (Letta) ecc... il dato più sconvolgente è che una fondazione come questa annovera esponenti politici più o meno conosciuti che popolano il Parlamento e occupano Istituzioni democratiche nel nostro paese da anni. Hanno ricoperto più cariche in innumerevoli legislature sin dalla fine degli anni '90 addirittura, oppure vi sono anche delle ex show girl, come Mara Carfagna o membri che appartengono a partiti completamente differenti. Sorge spontaneo chiedersi se non è casuale che Letta sia diventato premier delle "larghe intese" di un insolita maggioranza, o che Alfano rivesta la carica di ministro dell'interno e di vicepresidente del consiglio dei ministri. Lupi è ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Patroni Griffi è sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, Nunzia de Girolamo è ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Laura Ravetto, Carfagna, Bernini, Della Vedova, Renzi, Tosi, Serracchiani, Polverini sono tutti deputati, senatori, sindaci, inclusi quelli non menzionati che sono presenti nell'elenco sopra. Com'è possibile che una fondazione come Vedrò riunisca tutti questi politici, in attività da secoli, e attualmente presenti in Parlamento o al Governo ? E' una casualità ? E' anche una casualità che Vedrò sia oggetto di un'indagine della Guardia di Finanza ? Si può dedurre facilmente che il nostro ceto dirigente, con sotterfugi e meccanismi di raggiro, è riuscito a piazzare nelle istituzioni chiave i suoi servili prediletti, pertanto la fondazione politica si profila nelle vesti di una cricca selezionatrice, necessaria per essere iniziati alla politica. A questo punto è consequenziale chiedersi che futuro abbia un aspirante politico non affiliato ad una fondazione ?
    E' anomala una fondazione del genere che ha al suo interno membri a loro volta responsabili di altre fondazioni politiche, come Della Vedova (Libertiamo, Agenda), Letta (Trecentosessanta) e Lupi (Costruiamo il futuro). Non mancano sportivi come Josefa Idem, ex ministro per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili, coinvolta nello scandalo delle tasse non pagate, e imprenditori che insinuano il dubbio di un qualche intrallazzo con industriali, finanzieri o banchieri.

    Il "network" di Vedrò pullula di banchieri, imprenditori, manager: gli imprenditori Luisa todini, Gian Luca Rana e Domenico Procacci, l'amministratore delegato e direttore generale di Banca prossima Marco Morganti, il vicepresidente della Morgan Stanley London (banca d'affari) Alessandro Padula, l'ex ministro ed ex ad di Intesa Sanpaolo Corrado Passera, l'ad di Vodafone Italia e Sud Europa Paolo Bertoluzzo, l'ad di Invitalia Domenico Arcuri, il consigliere di Eni Stefano Lucchini, l'ad di dell'azienda di biancheria intima Yamamay e la lista prosegue...per non parlare degli sponsor che finanziano le varie attività: Sky, Lottomatica, Eni, Enel, Farmindustria, Edison, Telecom Italia, Vodafone, Sisal, autostrade per l'Italia, Nestlè, Campari, Alitalia, Google, Bombardier, Consorzio Venezia Nuova (indagata insieme a Vedrò dalla Guardia di Finanza)...

    In Italia ormai risulta chiaro che le fondazioni politiche celano interessi costituiti di ristrette camarille industriali-finanziarie e bancarie, che influenzano l'operato del Governo e del Parlamento esautorandoci della nostra sovranità, pertanto la struttura parallela di potere che si vela dietro l'apparenza della "stabilità" del governo, del PIL e dello SPREAD è una minaccia molto concreta e realistica all'integrità della democrazia. Non è un caso che Letta sia pervenuto alla carica di premier, chiedetevi perché proprio Letta e soprattutto tenete conto del contesto in cui si è formato questo ambiguo governo che si serve del porcellum per piazzare i suoi favoriti. La realtà italiana si presenta così: il nostro debito pubblico interno ed esterno è proprietà degli USA, della Banca d'Italia, partecipata da privati (http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/partecipanti), di istituti monetari esteri, come afferma Bankitalia stessa sul suo sito e di investitori interni. Il Governo ci vessa con la sua "spending review", con l'aumento esponenziale delle tasse, con la riduzione dei fondi per il Welfare State (scuola, sanità, assistenzialismo, previdenza ecc.). La scuola ha visto inerme ridursi le sovvenzioni statali, a favore degli istituti privati, la sanità è allo sfacelo, tirata su dalle continue proteste dei suoi dipendenti che implorano finanziamenti pubblici, la riforma Fornero ha prorogato il limite di età per la pensione, così da risparmiare i soldi altrimenti destinati ad una marea di pensionati, la disoccupazione in Italia è alle stelle, Saccomanni ha dichiarato, insieme a Letta, che i nostri beni demaniali devono essere privatizzati per sanare il nostro debito pubblico che gli Usa hanno comprato e che vogliono comprare ancora, come ha dichiarato il presidente del comitato dei governatori della Federal Reserve Ben Bernanke. Debito pubblico che è detenuto dalla Banca d'Italia, dalla quale riceviamo cartamoneta tramite l'emissione di titoli di debito pubblico, per l'appunto, necessari per coprire il deficit che politiche scellerate del passato ci hanno lasciato. Si è affermata una nuova schiavitù del debito che si attua mediante l'acquisto dei debiti sovrani di quegli stati che stanno vivendo crisi di congiuntura. L'Italia è uno di questi:

    "il 46,15% del debito pubblico è detenuto dalla Banca d'Italia o da istituzioni finanziarie italiane. Il 9,58% è posseduto da altri residenti, mentre il restante 44,27% è allocato all'estero"
    (Bollettino statistico di Bankitalia, 2011)

    La democrazia in Italia è in crisi. Si sta consolidando un'anomalia nella separazione dei poteri che vede il Governo soverchiare completamente il Parlamento, infatti non è un caso che il Governo Letta abbia proposto e approvato fino ad oggi per la maggior parte decreti-legge, emessi con l'obbligo di essere convalidati dal Parlamento entro 60 giorni. "Il decreto del fare", "il decreto svuota carceri", "il decreto imu", "il decreto scuola", "il decreto sui pagamenti dei debiti alla pubblica amministrazione", "il decreto eco-bonus", "il decreto lavoro e per il rinvio dell'Iva", "il decreto ILVA", tutti decreti-legge che pongono l'esecutivo su un piano superiore di dominio del Parlamento, che non ci rappresenta nemmeno, se si pensa che è composto da nominati per mezzo del porcellum. In pochi sanno o mettono in evidenza che la Corte Costituzionale con la sentenza n°360 del 1996 ha ribadito il carattere eccezionale del decreto-legge, sottolineando che non può essere applicato ripetutamente in un intervallo di tempo ristretto, soprattutto qualora assumesse i connotati di una legge ordinaria. (sentenza della corte costituzionale del 1996)
    Questo blocco istituzionale è preoccupante, perché già da tempo si stanno discutendo i vari disegni di legge costituzionali che mirano a stravolgere la Costituzione e il sistema democratico di contrappesi istituzionali. Un Governo di "larghe intese", la "stabilità" da preservare a tutti i costi, il porcellum e il Parlamento di nominati, il processo anticostituzionale di stravolgimento della Costituzione e dell'articolo 138, l'uso spropositato e fuori legge dei decreti-legge, il sistema di fondazioni politiche, come Vedrò, che annoverano imprenditori, banchieri, manager, sponsor, la "spending review", i tagli cospicui alla scuola, alla sanità, le privatizzazioni dei beni demaniali, il MUOS che si deve fare, "perché Obama lo vuole", come dice Crocetta. Tutto questo si configura come un blocco inquietante della democrazia che dovrebbe spronarci tutti ad un'azione collettiva di contestazione.

                                                                                                                                 Ugo Giarratano

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