giovedì 26 settembre 2013

L' ETERNITA' E LA STABILITA', ASIMOV E LA PROSPETTIVA DELL' INFINITO


ISAAC ASIMOV E LA FINE DELL'ETERNITA'

L'Eternità. Cos'è l'Eternità ? E' una realtà extradimensionale, generatasi a partire dal 27°secolo e ideata dallo scienziato Mallansshon nel 24°secolo, in cui un sistema gerarchico di funzionari si occupa di controllare tutte le realtà storiche passate e future, privandole di tutti quegli eventi che potrebbero causare degli effetti nefasti e nocivi per l'integrità della specie umana. Il fine quindi è il benessere della specie umana, il mezzo è l'impiego metodico e distaccato della tecnologia di cui godono i funzionari, Addizionatori e Computaplex per esempio.

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ISAAC ASIMOV
La gerarchia di funzionari si articola, per ordine di importanza, in Consiglio di Tutti i Tempi, composto dai Calcolatori, impegnati nel calcolo dei mutamenti e nella supervisione delle operazioni di manipolazione temporale, seguito dai Tecnici, la cui funzione è di effettuare i minimi Mutamenti Necessari e i Massimi Mutamenti Necessari, dagli Osservatori, che hanno il compito di vivere nel contesto storico che deve incorrere in un mutamento, studiandone da vicino le caratteristiche, dai Cadetti, che sono gli allievi dilettanti, educati dall'istruttore Yarrow riguardo alle nozioni basilari di teoria e pratica del Tempo. Infine vi è l'organico di coloro che si curano della manutenzione degli strumenti tecnologici, ignaro, come i Temporali che vivono nelle varie Realtà, del controllo degli Eterni.

Il Tutto è un meccanismo ben rodato che contiene una falla identificabile nel Cadetto, Osservatore e infine Tecnico Andrew Harlan. Questi vive tutto il processo che porta alla designazione di Tecnico, dall'allontanamento dal suo secolo di origine sino al suo ingresso e alla sua affermazione nell' Eternità; Harlan matura il suo pensiero, denso di dubbi, sulla legittimità e giustezza del controllo razionale e tecnologico dell'oligarchia dell'Eternità, grazie all'incontro di sociologi, psicologi e soprattutto grazie al suo amore invincibile per Noys, una "Temporale" che lo sprona a mettere in discussione le certezze e lo stile di vita degli Eterni, fino alla sconvolgente quanto imprevedibile fine.

Isaac Asimov, tramite un suo personaggio, dice:

(In riferimento al proposito degli Eterni di promuovere e tutelare il bene dell'uomo)

"Il bene dell'uomo...[...] Ma chi vi dice qual è ? Le vostre macchine, i vostri Computaplex. Ma chi programma le macchine e dice quello che va messo sul piatto della bilancia ? Le macchine non risolvono i problemi con maggior acume di noi, li risolvono solo più in fretta. Più in fretta ! Cos'è che gli Eterni considerano bene dell'uomo ? Te lo dico io: sicurezza e protezione. Moderazione. Niente in misura eccessiva. Niente rischi senza la certezza quasi assoluta di un adeguato profitto."

L'Eternità è un fardello che grava su noi occidentali da secoli ormai. Ma come possiamo interpretare il concetto di Eternità ? L'Eternità è l'assurda pretesa dell'uomo di programmare e preordinare la sua vita, di progettare nei minimi dettagli il proprio futuro, fondandosi sul dominio della tecnologia, sulla quantificazione della realtà e sulla falsa e parziale convinzione che la Realtà stessa sia prevedibile, secondo un qualsiasi schema logico, che sia la logica determinista o di altra specie.

E' anche il tentativo dell'uomo di preservarsi dalla natura, quindi dalla sua causalità caotica, pertanto rinuncia alla felicità per avvinghiarsi alla sicurezza e alla protezione di un futuro già scritto. Di conseguenza, pianificando e controllando con la tecnologia il nostro avvenire, ci priviamo del salutare rapporto con l'esperienza, la quale ci ricorda che la nostra casa è la terra e che non possiamo prescindere dai suoi limiti, dai suoi eventi contingenti, dal pericolo e dal rischio, i quali nell'immediato si profilano come degli intralci dolorosi, ma, una volta superati con coraggio, ci permettono di crescere, di evolverci e sconfiggere le nostre paure.


"Nel sopprimere i guasti della Realtà, l'Eternità ne soffoca anche i trionfi. E' affrontando le grandi prove che l'umanità può elevarsi alle grandi altezze. La forza che ci fa andare avanti nasce dal pericolo, dall'incertezza e dall'inquietudine. Te ne rendi conto ? Ti rendi conto che, evitando la cadute e le miserie che affliggono l'uomo, l'Eternità gli impedisce di trovare le soluzioni più grandi, per difficili che siano ? Le soluzioni si trovano affrontando le avversità, non evitandole"

"Immagina che l'Eternità non sia mai stata fondata"

[...]

"Che ne avremmo guadagnato ?" [...] "Saremmo stati più felici ?"

"A chi ti riferisci quando dici "saremmo" ? L'uomo non avrebbe avuto un mondo solo, ma un milione, un miliardo di mondi. L'infinito a portata di mano. Ogni mondo avrebbe avuto i suoi secoli, i suoi valori e la possibilità di cercare la felicità nel proprio ambiente. Ci sono molti tipi di felicità, molti tipi di bene, un' infinita varietà...E' questo lo Stato Base dell'uomo."

 

L'Eternità ha tolto agli uomini la possibilità di cercare la felicità, lo ha coartato a vivere in e secondo un mondo unico, annullando tutti gli altri mondi possibili. La possibilità ha ceduto alla necessità, la varietà all'unicità, la felicità alla sicurezza, il benessere della parte, l'individuo, alla preservazione indiscriminata del Tutto, la specie umana ("Il bene maggiore per il maggior numero di persone...").

Ma se caliamo l'idea di "Eternità" nel contesto socio-politico, quale connotazione assume ? Quale avvertimento possiamo trarre dall` opera di Asimov ? L'Eternità può facilmente essere interpretata come un' oligarchia di potentati che si arroga il diritto di egemonizzare le vite di miliardi di persone al fine di indirizzarle verso un "mondo solo", verso la "sicurezza" o la "stabilità", come continuano a ripeterci ipnoticamente in Italia e in Europa. Pertanto il risultato è che la verità, che si cela dietro il perseguimento del "bene dell'uomo", viene volutamente occultata, in modo tale che il sistema di preservazione e perpetuazione dello status quo permanga nei secoli. Questo stile di vita che ci prescrivono, questa Realtà che ci viene imposta sono il nostro "mondo solo", sono la­ sicurezza e il "bene" che ci garantiscono. La "stabilità" è un sinonimo dell' "Eternità". Così come gli Eterni si curano di manipolare il Tempo, calcolando le Realtà e modificandole, anche le oligarchie di potentati, promotrici del mantenimento dell'ordine vigente, che governano l'Italia, l'Europa e il mondo, decidono per noi, il popolo. Noi siamo ignari e inconsapevoli delle macchinazioni delle élites eterne della stabilità che ci manipolano e organizzano razionalmente e omogeneamente il nostro Tempo e il nostro Futuro. Noi, il popolo, ci crogioliamo nella nostra sicurezza, nelle nostre false e illusorie certezze, nella "mediocrità", nell'anonimato, in uno stile di vita devoto al consumismo, all'atomismo, all'edonismo smodato e al gregarismo; ci prodighiamo nella fuga continua dall'incertezza, dal pericolo e soprattutto dalla paura. "La forza che ci fa andare avanti nasce dal pericolo, dall'incertezza e dall'inquietudine". La stabilità e l' "austerity" sono dei tentativi di precludere agli uomini l' "Infinito", relegandolo nell' "Eternità" di un sistema, un "mondo", quello interamente capitalistico in cui viviamo, che ci vuole insipienti, impauriti e inconsapevoli. Vogliono inculcare nelle nostre menti un' unica idea di vita, ci vogliono stabili, non vogliono estremismi, vogliono la moderazione. In breve, rivendicare il nostro diritto inviolabile ad una vita dignitosa è un dovere e un bisogno insito nella nostra natura, la "stabilità", che tanto ci impongono e che sta conculcando i nostri diritti, è una crudele perversione della nostra natura, del nostro essere umani. Noi siamo esseri mutevoli, soggetti al cambiamento; la stasi di una vita "stabile", "sicura", "protetta", "moderata", "mediocre" non si confà alla nostra natura.

Un personaggio di Asimov fa un'osservazione interessante:


"Le specie evolvono solo per far fronte alle pressioni dei nuovi ambienti. In un ambiente stabile una specie può restare immutata per milioni di secoli. L'uomo primitivo ebbe un' evoluzione rapida perchè il suo ambiente era duro e mutevole; tuttavia, una volta che l'umanità ha imparato a determinare il proprio habitat e a crearne uno piacevole e stabile, naturalmente ha smesso di evolversi"

 

Noi occidentali continuiamo a vivere secondo questo sistema totalitario, incline alla razionalizzazione e alla programmazione della nostra vita, che governa e permea le nostre società, pertanto abbiamo subito e stiamo subendo una regressione antropologica. L'ambiente che oggi ci ospita e che colpisce per la sua scissione dalla realtà naturale e storica, è stato da noi determinato a partire dalla seconda metà del Novecento. Noi contemporanei siamo figli della tecnologia (III rivoluzione industriale) e della borghesia neocapitalistica che è emersa dopo la seconda guerra mondiale; oggi viviamo in metropoli superaffollate che pullulano di tecnologia (tram, metropolitana, autobus, autovetture, filobus...) e impressionano per la parvenza di sicurezza, protezione e stabilità che ci garantiscono. Siamo più sicuri, più protetti dalle malattie, dal dolore, dagli imprevisti e dai pericoli caratteristici di una vita a contatto con la natura , ma sempre più infelici e soffocati da una vita trascorsa in ambienti sterili, puliti, artificiali, adornati dalle nostre grigie tecnologie; quando ci alziamo la mattina, non posiamo lo sguardo su alberi, piante, sul cielo, sulle nuvole o sul sole, ma su cartelloni pubblicitari, su megaschermi, palazzoni bigi, fiumi frastornanti di automobili; a stento riusciamo a respirare un po' d'aria pulita o a far viaggiare il nostro sguardo fra le finestre, i muri e le antenne televisive dei palazzi, per godere della vista di un pezzetto di cielo. Abbiamo vinto, con i dovuti limiti, la malattia e le avversità della natura, ma abbiamo tralasciato la felicità, bene primario ed essenziale riesumato e promosso dall' Illuminismo. "Una volta che l'umanità ha imparato a determinare il proprio habitat e a crearne uno piacevole e stabile, naturalmente ha smesso di evolversi". Abbiamo si creato un ambiente piacevole e stabile, ma abbiamo smarrito la via della felicità.

 Dice un personaggio avverso all' Eternità:

"E allora noi abbiamo imparato il modo di vedere le Realtà alternative; così abbiamo scoperto lo Stato Base e la sua natura. Abbiamo scoperto che il cambiamento aveva distrutto lo Stato Base: non uno specifico cambiamento attuato dall' Eternità, ma la sua stessa esistenza. Qualunque sistema come l' Eternità, che permette agli uomini, di determinare il proprio futuro, finirà per scegliere la sicurezza e la mediocrità, e in questo contesto le stelle sono irraggiungibili. La semplice esistenza dell' Eternità ha fatto crollare l' Impero Galattico. Per restaurarlo bisogna eliminare l' Eternità."

 


"Questa è la terra. Non l'eterna e unica casa dell'uomo, ma il punto di partenza di un' avventura infinita."

 

                                                                                                                                                             Ugo Giarratano

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