martedì 14 maggio 2013

La partita si gioca a Roma


Marchini, Alemanno, De Vito e Marino. Questione morale, è scontro su La7

Scintille a tarda sera  a "Piazza pulita" tra i candidati a sindaco.Mentre fuori dagli studi gli attivisti di Casapound protestavano per l'esclusione del loro rappresentante, dentro è andata in scena la sfida, a partire dell'imposta sulla casa. Ma alla fine la polemica si è accesa su Parentopoli e mazzette


Confronto scontro alla trasmissione Piazza Pulita su La7 condotta da Riccardo Formigli. Primo tema l'imposta sulla casa e la gestione degli immobili pubblici a Roma. "Il taglio dell'Imu" ha detto Marchini "così come l'aggiornamento dell'estimo catastale, come dissi a dicembre, è giusto e opportuno ma tardivo. Ma non basta, bisogna ridurre la pressione fiscale in base alla progressività e penso a una riduzione secca dello 0,3% dell'addizionale Irpef. Se pensiamo a redditi fino a 30.000 euro il recupero in busta paga per ogni cittadino sarà di 3.000 euro l'anno".

Marino: "L'Imu è una tassa introdotta dal governo Berlusconi e dal partito del sindaco Alemanno e che probabilmente sarà tolta dal governo Letta. Io ho una visione diversa: se dovesse rimanere l'Imu, credo che invece che pagare su l'estimo catastale bisognerebbe farlo sul reddito reale. Bisognerebbe dunque correlare il valore catastale al reddito reale, altrimenti si rischia che persone con una casa grande, magari perché ereditata, ma con reddito basso scivolino verso la povertà. Basta pensare a quello che accade a Roma, dove il numero delle case messe in vendita in nuda proprietà si è quadruplicato". 

De Vito: "Sono d'accordo sull'abolizione dell'Imu. Roma è un Comune che costa, per spesa corrente, 5 miliardi l'anno, e quindi se il Comune incassa 100 impiega ben più del 50% per far funzionare se stesso. In questi 5 miliardi ci sono molti sprechi. Potremo parlare delle 81 società 

di cui è titolare, una pletora di cda oppure gli sprechi di Atac. Su questo dovremo risparmiare, ad esempio si potrebbero internalizzare". 

Alemanno: "Abbiamo tolto l'Imu a 376 mila famiglie con un reddito inferiore a 15 mila euro l'anno e anche a quelle con parenti disabili. I soldi li abbiamo ricavati dalla rivalutazione catastale delle abitazioni dei quartieri centrali che daranno un gettito di 116 milioni di euro".

Secondo problema, quello di chi non ha casa. Inizia Marchini: "Conosco abbastanza bene il sistema immobiliare e le banche per poter dire che in sei mesi risolviamo il problema abitativo a Roma. Per le persone che non possono pagare più di 250-300 euro al mese penso a un abbattimento della tassazione sugli immobili e alla riduzione delle tariffe delle utenze come acqua, gas e luce, a carico del Comune". 
Mentre Marino afferma: "Se sarò eletto darò 700 euro a ogni famiglia senza casa perché possa affittarne una". 

Poi lo scontro prosegue su traffico e bilancio del Comune. Sulla mobilità interviene Alemanno: "È una sfida molto dura e sparare su vigili è comodo. Anche sulle multe, dobbiamo dire che nel 2012 hanno fatto il 50% in più di multe. Dire che è tutta colpa loro è un po' troppo. Noi abbiamo lanciato una sfida nel campo infrastrutturale, al termine del mio mandato avremo il 50% di linee metro in più, abbiamo fatto uno sforzo per le consolari: l'allargamento della Tiburtina, della Prenestina bis, della Roma-L'Aquila e Boccea. Stiamo cercando di rendere più credibile il tpl ma abbiamo avuto un taglio del 42% dei fondi. Basta pensare che per mantenere lo stesso servizio noi abbiamo dovuto mettere il 70% di nostre risorse. Il governo ci deve dire quanti soldi vuole mettere su questo, in qualsiasi parte mondo il tpl è pagato con finanziamenti pubblici". 

Ma il sindaco poi è stato protagonista di uno scontro con il conduttore sulla questione morale, ovvero gli scandali di Parentopoli all'Ama e all'Atac e delle mazzette pagate a Mancini, ex ad dell'Ente Eur per la fornitura di filobus al Comune. "Dovete farla finita" ha detto più volte "se qualcuno ha sbagliato pagherà e il Comune si costituirà parte civile. Io non ho mai avuto nemmeno un avviso di garanzia". E poi ha attaccato pesantemente Marino, parlando di una vicenda di conti pagati due volte in un suo precedente incarico. 

"Visto che fanno gli scienziati, voglio chiedere a Marino se conosce questa lettera dell'università di Pittsburgh? Ti sei dovuto dimettere perché hai fatto pagare due volte dei conti correnti. O vogliamo parlare delle dimissioni dal Senato? Sei senatore o no? O hai avuto 20.000 euro lordi anche questo mese? E Marchini che dicevi al Fatto che pagavi i conti del Pd?". 

Marino ha risposto che la questione era stata definita da un processo e classificata come un episodio di diffamazione. E ha aggiunto che le dimissioni al Senato le ha presentate, ma devono essere votate.

Quindi è stata la volta di un servizio sul Colosseo e su chi propone ai turisti di saltare la fila infilandosi in visite guidate di gruppi organizzati al prezzo di 28 euro, senza ricevuta. Mentre una vigilessa dice ripetutamente che lei "non ne sa niente".

Infine le spese elettorali. Marchini dichiara 600 mila euro, quasi tutti di tasca sua, e afferma che rinuncerà allo stipendio di sindaco, Marino 200 mila euro, da finanziatori privati con un tetto ognuno di 10 mila euro. De Vito meno di diecimila euro. E Alemanno 700 mila euro. 

"La Repubblica Roma"

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