sabato 11 maggio 2013

L'Europa e la strada da seguire


Battaglia austerità-crescita, arriva la fase finale

Bruxelles apre ma Italia ancora su graticola, a giugno verdetto

Foto ANSA
La pressione per voltare pagina in Europa e mettere fine all'austerita' e' sempre piu' forte, soprattutto dopo che le previsioni economiche della Commissione hanno certificato la debolezza dell'eurozona e la difficolta' a rimettere in moto l'economia. E la battaglia tra rigore e crescita entra ora nella sua fase finale, per chiudersi nel vertice europeo di giugno che decretera' il vincitore.

I segnali della svolta che sembra ormai a portata di mano gia' ci sono: Bruxelles ha concesso due anni in piu' a Francia e Spagna per risanare i conti e far scendere il deficit, e la Germania ha dato il suo benestare. L'Italia, che si aspetta di uscire dalla procedura per deficit eccessivo a fine mese, e' lasciata ancora un po' sulla graticola: la Commissione vuole vedere prima le intenzioni del nuovo governo, il suo impegno a rispettare gli obiettivi di bilancio pattuiti con il governo Monti, e soprattutto vuole vedere il piano per rilanciare l'economia. La debolezza e' ormai strutturale, fanno notare in Commissione, quindi il Paese ha bisogno di interventi radicali per affrontare le difficolta' e per sostenere l'occupazione in caduta libera.

Sara' l'Eurogruppo di lunedi' a fare l'esame al nuovo governo Letta: fonti hanno gia' fatto sapere che e' prevista una presentazione del piano di riforme e di quello di risanamento da parte del ministro dell'economia Fabrizio Saccomanni, che rispondera' successivamente alle domande dei colleghi. Lerichieste dell'Europa saranno di due tipi: dall'Italia vogliono conoscere come rispettera' gli impegni su conti, cioe' come coprira' gli interventi sull'imu e sull'iva, e qual e' la scaletta delle riforme per rilanciare la crescita. ''La crescita in Italia manca da troppo'', spiega una fonte dell'eurogruppo, secondo cui non c'e' tempo da perdere per un Paese con tale difficolta' di sviluppo.

Se anche all'Italia verra' dato credito, e sara' quindi chiusa la procedura per deficit il 29 maggio quando la Commissione presentera' le 'raccomandazioni specifiche per Paese', la battaglia per la crescita sara' gia' un pezzo avanti. A quel punto il confronto tra i capi di Stato e di Governo nel summit di giugno sara' piu' semplice, e lo schieramento pro-crescita, guidato da Francia, Italia e Spagna, avra' piu' chance di convincere i rigoristi tedeschi, finlandesi e austriaci.

Ma se la Merkel non si e' opposta alla flessibilita' sui conti dimostrata dalla Commissione con Francia e Spagna, non e' detto che sia disponibile a ulteriori concessioni, soprattutto qualora esse significassero contribuire col proprio portafoglio al rilancio della crescita nei Paesi deboli. Una solidarieta' che la Merkel non puo' far capire ai suoi cittadini, e comunque a quattro mesi dalle elezioni non si assumerebbe il rischio di spiegargliela.

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