venerdì 31 maggio 2013

Temi dell'attività Parlamentare

Il dibattito sul futuro dell'Europa
A partire dal 2012 si è sviluppato, anche in relazione alla creazione di un nuovo sistema di governance economica in risposta alla crisi economica e finanziaria, un ampio dibattito sulla opportunità di riavviare un processo di riforma dell'assetto istituzionale dell'Unione europea e, più in generale, di procedere verso forme di più stretta integrazione, anche politica.
A livello istituzionale, tale dibattito ha trova una sua prima traduzione nelle proposte prospettate, rispettivamente:
  • dal Presidente della Commissione europea;
  • dal gruppo di lavoro presieduto dal Ministro degli affari esteri tedesco Westervelle;
  • dal quartetto di Presidenti (Van Rompuy, Barroso, Juncker e Draghi) nel rapporto finale sul futuro dell’UEM, con specifico riferimento ai profili che attengono all’assetto della governance economica. In particolare, le risultanze di tale rapporto costituiscono la base delle decisioni adottate dal Consiglio europeo del 13 e 14 dicembre 2012;
  • dal Parlamento europeo nella risoluzione adottata sulle elezioni europee del 2014;
  • dal Presidente della Repubblica francese Francois Hollande;
  • dal Ministro degli Affari esteri italiano, Emma Bonino.
Il gruppo di lavoro Westerwelle
Su iniziativa del Ministro degli affari esteri della Germania, Guido Westerwelle, si è costituito a marzo 2012 un gruppo di lavoro dedicato al futuro dell’Europa, a cui hanno partecipato i ministri degli affari esteri di Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Spagna.
Il gruppo di lavoro ha presentato il 17 settembre 2012 un rapporto finale nel quale sono presentate proposte e spunti di riflessione per il futuro sviluppo dell’Unione europea. Come indicato nel rapporto stesso, alcune delle proposte si collocano nel breve termine, altre in una prospettiva più lunga, alcune sono realizzabili nell’ambito dei Trattati vigenti, altre richiedono invece modifiche ai Trattati. Il rapporto precisa che le proposte riflettono i punti di vista personali dei ministri stessi, e che su alcune di esse converge solo una parte dei partecipanti al gruppo.
Le proposte sono divise in due capitoli dedicati, rispettivamente, al rafforzamento dell’Unione economica monetaria – considerata la riforma da attuare in via prioritaria – e alle prospettive a lungo termine di un’ulteriore integrazione e rafforzamento della Governance economica dell'UE governance complessiva dell’UE.
Le proposte per il rafforzamento dell'Unione economica e monetaria sono state sostanzialmente assorbite dalle decisioni del Consiglio europeo del 13-14 dicembre 2012, assunte sulla base del rapporto finale sul futuro dell’UEM . Per quanto riguarda, invece, il rafforzamento della governance complessiva dell'UE, il gruppo Westerwelle propone seguenti raccomandazioni:

L’Europa come attore globale

  • rafforzare la coerenza dell’azione del Servizio europeo per l’azione esterna dell’UE in occasione della revisione prevista per il 2013 della decisione che lo ha istituito;
  • l’Alto rappresentante per la politica estera e di difesa deve diventare pienamente responsabile in alcune aree prioritarie dell’azione esterna dell’UE, rafforzando il suo ruolo di coordinamento;
  • la politica di sicurezza e di difesa deve essere rafforzata, anche sfruttando la possibilità, prevista del Trattato di Lisbona, di cooperazioni rafforzate in tale settore;
  • a più lungo termine, si dovrebbe valutare la possibilità di introdurre il voto a maggioranza sulla politica estera e di difesa comuni (o sviluppare forme di “astensione costruttiva”); promuovere forme di rappresentanza comuni nelle organizzazioni internazionali ed evolvere verso una politica di difesa comune, con una integrazione dell’industria della difesa (per alcuni questo dovrebbe condurre alla istituzione di un esercito europeo).
  • nella sfera della giustizia e degli affari interni occorre rafforzare la protezione dei controlli alla frontiera esterna dell’area di Schenghen, con la creazione di una polizia europea di frontiera o con la creazione di un visto europeo.
  • nell’ambito della politica energetica occorre creare un effettivo mercato interno dell’energia, dotato di infrastrutture, maggiore efficienza energetica e una politica comune di relazione esterne in tale settore.

Rafforzamento di alcune politiche dell’UE

  • nella sfera della giustizia e degli affari interni occorre rafforzare la protezione dei controlli alla frontiera esterna dell’area di Schenghen, con la creazione di una polizia europea di frontiera o con la creazione di un visto europeo.
  • nell’ambito della politica energetica occorre creare un effettivo mercato interno dell’energia, dotato di infrastrutture, maggiore efficienza energetica e una politica comune di relazione esterne in tale settore.

Riforme istituzionali e rafforzamento delle legittimità democratica

Commissione europea

Il ruolo della Commissione europea dovrebbe essere potenziato, ad esempio con la creazione di raggruppamenti composti da Commissari “senior” e Commissari “junior”. A medio termine dovrebbe essere riconsiderata la questione del numero dei Commissari.

Consiglio dell’UE

La cooperazione all’interno del Consiglio dell’UE deve essere migliorata, prevedendo che il Consiglio europeo sia preparato in modo efficace dalle differenti formazioni del Consiglio e rafforzando il ruolo di coordinamento del Consiglio affari generali. Alcuni membri hanno suggerito la creazione di riunire in una unica figura l’incarico di Presidente della Commissione europea e di Presidente del Consiglio europeo. A medio termine dovrebbe essere ulteriormente estesa la decisione a maggioranza qualificata.

Parlamento europeo

In occasione delle prossime elezioni europee ogni gruppo politico europeo dovrebbe nominare un candidato alla carica di Presidente della Commissione europea. Le elezioni del Parlamento europeo dovrebbero svolgersi in uno stesso giorno in tutti gli Stati membri dell’UE.

Parlamenti nazionali

I Parlamenti nazionali devono essere più efficacemente coinvolti nei lavori dell’UE attraverso: il rafforzamento dei contatti con il Parlamento europeo da realizzare con incontri regolari e la presenza di parlamentari europei in occasione di rilevanti dibattiti europei presso i Parlamenti nazionali; il rafforzamento della COSAC e della rete delle Commissioni parlamentari omologhe dei Parlamenti nazionali. Compito principale dei Parlamenti nazionali deve comunque restare quello del controllo sull’attività del proprio Governo nazionale.

Violazione dei valori fondamentali dell’UE

Il rispetto dei valori fondamentali dell’UE deve essere reso più stringente, con l’introduzione di una procedura volta a consentire alla Commissione europea la presentazione di un rapporto nel caso di violazione da parte di uno Stato membro di tali valori, la formulazione di raccomandazioni e il deferimento della questione al Consiglio dell’UE.

Revisione dei Trattati

Dovrebbe essere riformata la procedura di revisione dei Trattati, sostituendo (ad eccezione per le decisioni sull’allargamento) il requisito dell’unanimità con una maggioranza super qualificata di Stati membri e popolazione, e prevedendo l’entrata in vigore (vincolante solo gli Stati membri che le abbiano ratificate) di modifiche ai Trattati sulla base una soglia minima, rappresentativa di una maggioranza significativa di Stati membri e di popolazione.

Prospettive di riforma a più lungo termine

Come traguardo finale del processo di riforma, per alcuni membri del gruppo di lavoro, si potrebbe valutare la possibilità dell’elezione diretta del Presidente della Commissione europea, che dovrebbe godere della prerogativa di nominare i membri del proprio Governo europeo; la possibilità di attribuire il diritto di iniziativa legislativa al Parlamento europeo e la creazione di una seconda Camera rappresentativa degli Stati membri.
Le proposte del Presidente della Commissione europea
 Nel discorso sullo stato dell’Unione, pronunciato il 12 settembre 2012 durante la sessione del Parlamento europeo a Strasburgo, il Presidente della Commissione europea, Barroso, ha avanzato alcune proposte sul futuro dell’Europa:
  • accompagnare il completamento in corso dell’Unione economica e monetaria con l’avvio di una discussione sul rafforzamento dell’unione politica;
  • promuovere una maggiore complementarità e cooperazione tra il Parlamento europeo e i Parlamenti nazionali, che dovrebbe realizzarsi anche attraverso il rafforzamento dei partiti politici europei (si ricorda che su tale profilo è in discussione a livello europeo una proposta sul finanziamento e statuto dei partiti politici europei). A questo scopo, ognuno dei partiti politici europei dovrebbe presentare il suo candidato alla carica di presidente della Commissione alle elezioni europee del 2014;
  • avviare l’evoluzione dell’UE verso una vera e propria federazione di Stati nazione in grado di affrontare i problemi comuni grazie a una sovranità condivisa. Al riguardo, Barroso ha evocato l’opportunità di avviare i lavori per la predisposizione di un nuovo Trattato, con un’analisi preliminare delle politiche di cui l’UE ha bisogno e dall’individuazione degli strumenti per realizzarle. In seguito andrebbe avviato un ampio dibattito in tutta Europa, che si svolga prima della convocazione di una Convenzione e di una  conferenza intergovernativa.
Barroso ha infine annunciato che la Commissione intende presentare un progetto sulla forma che potrebbe avere la futura Unione europea prima delle prossime elezioni del Parlamento europeo del 2014.
Iniziativa del Presidente della Repubblica francese
Il Presidente della Repubblica francese, Francois Hollande, in una conferenza stampa svoltasi il 16 maggio 2013, ha presentato una iniziativa volta a conseguire una unione politica in due anni, sulla base delle seguenti proposte:
  • creazione di un governo economico della zona euro - che si dovrebbe riunire ogni mese e con un Presidente a tempo pieno e un mandato lungo - che dovrà concentrarsi sulle principali scelte di politica economica degli Stati membri, sull’armonizzazione fiscale, sulla convergenza delle politiche sociali e sulla lotta all’evasione fiscale;
  • avvio immediato di una piano per l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro e definizione a livello europeo di un piano di investimenti per le industrie innovative e per i sistemi di comunicazione;
  • istituzione di una comunità europea dell’Energia, per coordinare gli sforzi sul fronte dell’energia rinnovabile e la transizione energetica;
  • definizione di una nuova tappa dell’integrazione europea, attribuendo alla zona euro una capacità di bilancio e la possibilità, progressivamente, di emettere debito.
Posizione del Ministro degli Affari Esteri italiano
Il Ministro degli Affari esteri, Emma Bonino nel corso dell'audizione sulle linee programmatiche svolta presso le Commissioni esteri di Senato e Camera il 15 maggio scorso, si è espressa a favore di un rilancio del progetto di una Europa federale. Il Ministro ha formulato alcune proposte dettagliate al riguardo in un intervento alla conferenza “The State of the Union”, svoltasi a Firenze, presso l’Istituto universitario europeo, il 9 maggio 2013, ed in una intervista al Corriere della sera il 19 maggio; in particolare, il Ministro ha avanzato la proposta di costituire una “federazione leggera”, dotata di un bilancio del 5% del PIL europeo, che si limiti alla condivisione di sovranità in alcuni settori come la politica estera e di sicurezza comune, il tesoro, la fiscalità, la ricerca, le reti transeuropee e l’immigrazione.
Il Ministro ha inoltre sottolineato l’opportunità che, in occasione delle prossime elezioni per il Parlamento europeo del 2014 le grandi famiglie politiche europee indichino il loro candidato alla Presidenza della Commissione europea ed i loro programmi per il futuro dell’Unione europea.
Risoluzione PE sulle elezioni al PE del 2014
Il Parlamento europeo ha approvato il 22 novembre 2012 una risoluzione sulle elezioni al Parlamento europeo del 2014 nella quale:
  • invita i partiti politici europei a nominare candidati alla presidenza della Commissione e si aspetta che tali candidati svolgano un ruolo guida nell'ambito della campagna elettorale parlamentare, in particolare presentando personalmente il loro programma in tutti gli Stati membri dell'Unione;
  • sottolinea l'importanza di rafforzare la legittimità politica sia del Parlamento che della Commissione instaurando un collegamento più diretto tra le rispettive elezioni e la scelta dei votanti;
  • chiede che il maggior numero possibile di membri possibile della prossima Commissione siano scelti fra i deputati al Parlamento europeo, per riflettere l'equilibrio tra i due organi del potere legislativo;
  • invita il futuro Presidente della Commissione a garantire l'equilibrio di genere in seno alla Commissione europea e raccomanda che ciascuno Stato membro proponga una candidatura femminile e una candidatura maschile per il prossimo Collegio dei Commissari;
  • considera estremamente importante che esistano maggioranze affidabili in seno al Parlamento europea ed a tal fine invita pertanto gli Stati membri a fissare nella loro legge elettorale, in conformità dell'articolo 3 dell'Atto relativo all'elezione dei membri del Parlamento europeo a suffragio universale diretto, soglie minime, appropriate e proporzionate, per la ripartizione dei seggi, in modo tale da rispecchiare fedelmente le scelte dei cittadini, quali espresse nelle elezioni, pur salvaguardando efficacemente il buon funzionamento del Parlamento.

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