venerdì 3 maggio 2013

PENSIERI

"[...] Poi osservò con aria saggia:
- A quest'ora vi sentirete stanco sfinito.
- No, - dissi. - Non stanco. Vi dirò io, capitano Giles, come mi sento. Mi sento vecchio. E devo anche esserlo. Tutti voi a terra mi sembrate nient'altro che una banda di giovincelli scapestrati che non hanno mai avuto una preoccupazione al mondo. Non sorrise. Era insopportabilmente esemplare. Dichiarò: 
- Passerà. Sembrate però più vecchio...è un fatto.
- Visto! - dissi io. 
- No, no! La verità è che nella vita non bisogna dar troppo peso a nulla, buono o cattivo che sia.
- Una vita a mezza forza, - mormorai pervicacemente. 
- Non tutti ne sono capaci. 
- Al momento sarete già contento di andare avanti così, - ribattè, con la sua aria di consapevole virtù. - E ancora una cosa: uno dovrebbe saper affrontare la sua cattiva sorte, i suoi errori, la sua coscienza, e simili. Insomma, contro cos'altro sennò avreste da lottare ?
Tacqui. Non so quel che mi lesse in faccia, ma mi chiese brusco:
- Insomma, vi sentite mica mancare il coraggio ?
- Dio solo lo sa, capitano Giles, - fu la mia risposta sincera.
- Niente paura, - disse calmo. - Imparerete presto come non sentirvi scoraggiato. Uno deve imparare tutto - ecco quello che tanti di quei giovincelli non capiscono.
[...]"
Joseph Conrad, La linea d'ombra 

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