sabato 13 aprile 2013

Green Economy, un progetto mai attuato

La "Green Economy" in Italia


Durante la campagna elettorale si è molto sentito parlare della cosiddetta "Green Economy" nel nostro paese. Essa consiste in uno sviluppo economico ed energetico ecosostenibile con un conseguente aumento del Pil. Hanno spinto su questo tasto principalmente il "Movimento Cinque Stelle" e "Sinistra Ecologia e Libertà" riscuotendo, almeno il primo, un ampio consenso della popolazione. Ma, a più di 40 giorni dalle elezioni, il nostro paese è ancora senza Governo a causa dell'incapacità delle forze politiche presenti di trovare un accordo. Per un motivo o per un altro  in Italia la questione energetica non è mai stata affrontata concretamente e l'utilizzo in larga scala di fonti di energia rinnovabili sul suolo italiano sembra essere sfumato ancora una volta. In questa situazione di stallo politico il progetto "Green Economy" è stato accantonato; i problemi in primo piano sono: la crisi del mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione sempre maggiore, e l'inasprimento fiscale sulle spalle dei cittadini italiani. Questi sono sicuramente i temi caldi che vanno affrontati immediatamente, ma ciò non preclude che si discuta anche delle energie rinnovabili poichè esse incidono anche sull'economia reale. In Italia i primi investimenti hanno fruttato 5 miliardi di fatturato annuo e 400 mila posti di lavoro. Investire nell'energia rinnovabile può generare un guadagno netto altissimo diminuendo le spese e creando nuovi posti di lavoro. Recentemente è stato depositato in Parlamento il "Piano per la crescita sostenibile", un pacchetto di misure suddivise in 7 cartelle che si spera vengano discusse in sede visto che negli ultimi 10 anni eguali proposte sono state presentate e poi abbandonate. Questo piano prevede di utilizzare 1 miliardo di euro per sviluppare il settore dell'energia rinnovabile con enormi vantaggi per il nostro paese, come l'incremento dell'1% del Pil. Attraverso questo investimento l'Italia potrebbe scogliere la dipendenza energetica che ha con altri paesi, come la Francia che esporta nel nostro paese l'energia prodotta dalle centrali nucleari, oppure la Russia che esporta da noi il proprio gas. Come si evince dall'analisi compiuta da Antonio Cianciullo per Repubblica, seguendo queste misure potremmo sostituire un terzo del gas russo con il biometano per un risparmio complessivo di 2,5 miliardi e la creazione di nuovi posti di lavoro. L'Europa ha già deciso da tempo di investire nell'energia rinnovabile profilando così entro il 2020 il 20% in meno di emissioni serra, un incremento del 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili ed il 20% in più di efficenza energetica.
La nazione tedesca, a differenza dell'Italia, ha già investito più di 40 anni fa tempo e denaro per lo sviluppo dell'energia rinnovabile, superando anche le previsioni di miglioramento più rosee. Infatti entro il 2020 in Germania l'energia rinnovabile arriverà al 40% e già oggi la Germania è indipendente per la produzione di energia elettrica ed è arrivata ad esportarla anche in Francia, i principali produttori di energia elettrica tramite nucleare. In Italia invece gli investimenti tardano ad arrivare ed inoltre i cittadini o le aziende che vogliono investire nel settore non hanno sgravi fiscali sufficenti a giustificare la spesa. Se si seguisse il modello degli sgravi fiscali al 55% i vantaggi economici sarebbero enormi sia per l'Italia che per i suoi cittadini. Negli ultimi anni l'edilizia ha già svolto il cambiamento verso il design del futuro, ovvero case alimentate ad energia rinnovabile generata per esempio da pannelli fotovoltaici o da pompe geotermiche capaci di recuperare il calore emesso dal Sole e poi immagazzinato dalla superfice del terreno, cosa che è già stata sperimentata in Germania. Senza le agevolazioni fiscali però i cittadini non sono portati ad investire in una casa alimentata ad energia rinnovabile, visto che serve già in partenza un buon capitale. Le notizie degli ultimi giorni fanno preoccupare in quanto un grande impianto eolico italiano è stato confiscato perchè di proprietà di associazioni criminali organizzate, il sequestro più grande mai compiuto in Italia per un valore di oltre 1,3 miliardi.
In questo periodo di crisi sono avvantaggiate purtroppo le organizzazioni criminali in quanto possiedono enormi capitali prodotti dal narcotraffico che poi vengono investiti in qualunque settore imprenditoriale. Soprattutto in Grecia il crimine organizzato è diventato più forte che mai in quanto ha investito nel paese acquistando le fabbriche e le aziende in fallimento. <<La Grecia è stata acquistata dai cartelli>>, così esordisce Saviano nel racconto della crisi economica e dei suoi legami con la criminalità espressi nel suo nuovo libro "Zero Zero Zero" ed in diretta a "Che tempo che fa del lunedì". I Governi non fanno nulla per fermare queste associazioni poichè fanno entrare flussi di denaro enormi, capaci addirittura di generare altra ricchezza e posti di lavoro. Per la stessa ragione la politica italiana  ha sempre bloccato o ritardato gli investimenti nelle rinnovabili. Ad imprigionare il Governo però non sono state le organizzazioni criminali ma le grandi multinazionali che detengono il monopolio energetico. Queste aziende possiedono i combustibili fossili e producono l'energia per il nostro Paese; esse non vogliono investire, né vogliono che altri investano nel settore poichè vedrebbero diminuire i propri guadagni. Infatti se da un lato queste aziende, investendo nelle rinnovabili, potrebbero risparmiare eliminando ingenti spese, dall'altro lato sarebbero costrette a vendere l'energia prodotta a prezzi minori poichè l'energia rinnovabile viene dal Sole, dalla Terra e dal vento, ovvero risorse infinite. Mantenendo invece il sistema dipendente dai combustibili fossili, i detentori del monopolio possono gestire l'economia mondiale ed i prezzi dell'energia. Le risorse del nostro pianeta sono ormai prossime all'esaurimento e ancora oggi i passi verso uno sviluppo ecosostenibile procedono a rilento, soprattutto in Italia. La speranza è che si possa iniziare a risolvere il problema prima che questo cancro ci distrugga.

Giorgio Mineo

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