NAPOLITANO RIELETTO : TRA ESALTAZIONI E SCETTICISMO 

I partiti esaltano con euforia la rielezione di Napolitano il cui gesto di responsabilità civile viene continuamente lodato, ma molti non sono convinti della reale integrità e rettitudine del neopresidente. Per chi ha visto il servizio di report di domenica sull'assegnazione scriteriata delle onorificenze repubblicane, appare degno di sorpresa  

il fatto che sia stato lo stesso Napolitano a conferire al dittatore siriano Assad l'onorificenza di cavaliere, malgrado questi sia responsabile di un regime di oppresione e linciaggio politico che viola continuamente i più basilari diritti umanitari. E non finisce qui, Napolitano ha anche graziato il generale americano Romano dalla prigione, responsabile del sequestro e della tortura di Abu Omar, in violazione della sentenza della Corte Costituzionale la quale afferma che:

1.3.1.— Rilevante in tal senso – secondo il ricorrente – è, in primis, la ratio dell’istituto della grazia, è cioè la sua finalità «umanitaria ed equitativa» (riconosciuta anche da questa Corte nella sentenza n. 134 del 1976 e nell’ordinanza n. 388 del 1987) che è quella di «attenuare l’applicazione della legge penale in tutte quelle ipotesi nelle quali essa viene a confliggere con il più alto sentimento della giustizia sostanziale». 

e che : 

appare allora «naturale» – assume il ricorrente – tanto che la sua concessione esuli del tutto «da valutazioni di natura politica», quanto che «l’esercizio di un potere di tale elevata e delicata portata venga riservato in via esclusiva al Capo dello Stato, quale organo rappresentante dell’unità della Nazione», nonché «garante super partes della Costituzione», e dunque «unico organo che offra la garanzia di un esercizio imparziale».

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