martedì 30 aprile 2013

SEZIONE USA


"Porta un grosso bastone, andrai lontano"


Il 30 marzo scorso la Corea del Nord ha riaperto le ostilità verso la Corea del Sud muovendo così lo scacchiere mondiale, il quale consiste in un sistema di alleanze che scatta immediatamente davanti ad ogni possibile minaccia e che in verità è molto semplice: gli U.S.A. a difesa del mondo capitalista, qualunque sia lo Stato nemico, qualunque sia lo Stato capitalista; creando così non solo un rapporto di forza con gli Stati nemici, ma anche con gli Stati alleati: con questi intrattiene una serie di obblighi e prestazioni reciproci di tipo politico, economico e militare. 500 miliardi di dollari sono necessari a mantenere l'esercito statunitense, il quale conta 1,3 milioni di effettivi (di più solo la Cina) ed ha combattuto su tutti e cinque i continenti, ad imporre la forza ed il potere di una nazione che ha semplicemente seguito un "destino manifesto" e che adesso, da dominatrice del mondo, è pronta, nel caso, a respingere la minaccia coreana.
L'imperialismo americano è dunque giustificato dal cosiddetto "Destino manifesto", cioè l'idea secondo la quale è destino che gli Stati Uniti si espandano poichè la Provvidenza Divina vuole che la virtù del popolo americano sia diffusa, che questo popolo, appunto, compia la sua missione di estendersi, che porti la civiltà e la democrazia a quei popoli che non le posseggono, poichè è questo il destino voluto da Dio. La solita assuefazione alla religione a stelle e strisce. Ed in nome di questo "destino" gli Stati Uniti d'America si sono espansi, alla conquista del West. Il mito della frontiera, del progresso dell'ovest poggiano su quest'idea che quindi giustifica la guerra agli indiani ed ai messicani, lo sterminio dei nativi, per prendere le loro terre, le loro risorse; cioè gli americani "guardavano ad una frontiera in continuo allargamento per preservare e mantenere le libertà individuali". Libertà individuale è infatti incompatibile con il sovraffollamento delle 13 colonie. Era dunque necessario espandersi, creare un impero basato sulla libertà e sulla democrazia, "possedere l'intero continente" americano, un Nuovo Mondo da contrapporre al Vecchio: questa era la missione. E quest'idea attraversa tutta la storia americana fino ad oggi; l'idea di imporre con la forza il modello statunitense a tutto il mondo.

"Parla a bassa voce, ma porta con te un grosso randello: andrai lontano". "Comportamenti cronici sbagliati nel continente americano richiedono l'intervento di polizia internazionale da parte di una nazione civilizzata". Sosteneva il presidente americano Teddy Roosevelt, Nobel per la pace, mentre inaugurava le Guerre delle Banane che si possono riassumere con le considerazioni di un generale che le ha combattute: "Ho passato 33 anni e 4 mesi in servizio militare attivo, e durante questo periodo ho speso la maggior parte del mio tempo come uomo di fatica di alto profilo per il Grande Mercato, per Wall Street e per le banche. In pratica ero un estorsore, un gangster a servizio del capitalismo. Nel 1914 ho contribuito a rendere il Messico e specialmente Tampico un terreno sicuro per gli interessi petroliferi americani. Ho contribuito a rendere Haiti e Cuba luoghi convenienti per fare affari per i ragazzi della National City Bank. Ho contribuito allo stupro di una mezza dozzina di repubbliche del Centro America a beneficio di Wall Street. Tra il 1902 ed il 1912 ho contribuito a purificare il Nicaragua per la banca internazionale d'affari Brown Brothers & Co. Ho portato la luce in Repubblica Dominicana, nel 1916, per gli interessi americani nella produzione di zucchero. Nel 1903 ho dato una mano a rendere l'Honduras un buon posto per le compagnie statunitensi della frutta. Nel 1927 in Cina ho dato il mio contribuito per fare in modo che la Standard Oil potesse continuare ad operare indisturbata. Guardando indietro, avrei potuto dare alcuni buoni suggerimenti ad Al Capone: il meglio che era riuscito a fare era estendere il suo racket a tre distretti; io ho operato in tre continenti". Ecco: immaginate questo esteso a tutto il mondo, esteso a tutto il tempo americano. Gli Stati Uniti d'America cioè, hanno utilizzato ed utilizzano la guerra come mezzo d'imposizione di un impero economico basato sul capitale, sulla libertà, di sfruttare paesi ed impoverirli. Come quando tolta della terra a Panama, fu costruito il canale, sinonimo di introiti; o come quando il Nicaragua fu sfruttato per vent'anni di dominio ed ottenuta l'indipendenza vide al potere vari dittatori filo-americani che vendevano il proprio paese al gigante a stelle e strisce. Tanti, tantissimi sono i dittatori che gli U.S.A. hanno piazzato in giro per il mondo. Pinochet, in Cile, è stato solo il più cruento; degno di nota fu Batista, dittatore filo-yankee di Cuba spodestato da Castro e dalla sua rivoluzione socialista. Gli Stati Uniti, i quali pretendono di sostenere di portare la democrazia a chi non la possiede , portano questa quando conviene loro. Il pretesto di portare la democrazia è un modo come un altro per sfruttare le risorse di un altro paese. L'altro è appunto piazzare dittatori filo-americani qua e là, in Africa, Asia e America del Sud; questi dittatori sono intoccabili: se si devono abbattere dittatori in nome della democrazia, allora che si abbattano solo quelli che non vendono il proprio paese al gigante a stelle e strisce, ma lo prosciugano loro stessi; come i comunisti di Cuba, che dopo mezzo secolo di sfruttamento statunitense decisero, non a caso, di fare una rivoluzione; o come quelli del Nicaragua, che dopo un secolo di interventi militari statunitensi decisero anch'essi, più volte, di fare la rivoluzione, sventate puntualmente dagli States. Situazioni simili, o comunque interventi militari vari, sono estendibili a mezzo mondo: Haiti, El Salvador, Argentina, Cina; Filippine, le quali fecero parte dell'impero statunitense fino al 1946; Grecia, dove la CIA appoggiò movimenti neo-fascisti per evitare la salita al potere della sinistra; forse la stessa Italia quando si presume che gli States abbiano appoggiato il Movimento Indipendentista Siciliano e la banda paramilitare di Salvatore Giuliano, un po' mafiosa, un po' fascista, che uccise, tra l'altro, undici contadini comunisti l'1 maggio '47.
Pallino statunitense è la lotta al comunismo, conflitto ideologico e militare che vedeva e vede contrapposti il mondo capitalista e liberale ed il mondo che ammazza la proprietà privata e le libertà; lotta iniziata addirittura nel lontano '17 quando gli americani provarono a "neutralizzare gli effetti della rivoluzione bolscevica". Gli Stati Uniti, a causa del loro odio profondo verso il comunismo, hanno ritenuto dunque indispensabile e doveroso combatterlo con ogni mezzo. La stessa divisione della Corea è un residuo della Guerra Fredda: dopo la Seconda Guerra Mondiale i giganti URSS e USA si spartirono la penisola coreana, per poi combattere nella Guerra di Corea, per poi ancora minacciarsi ed intimidirsi, facendo promessa di utilizzare armi atomiche. È questo un leitmotiv, quello di minaccia nucleare, che da settant'anni a questa parte si ripete e si ripete. Possedere armi nucleari significa possedere un potere militare enorme. Gli USA di ordigni nucleari ne possiede almeno 7700. Si tratta di una potenza spropositata, e la sola minaccia di utilizzare tale potenza spaventa il mondo creando un effetto deterrente e scoraggiante nei paesi nemici. Quest'effetto giustifica la potenza atomica statunitense: spaventare i nemici d'America è necessario alla difesa.
Odio verso il comunismo e odio subito dal mondo islamico si sovrappongono negli anni ottanta quando gli States addestrarono dei talebani (futuri nemici d'America) per fronteggiare l'invasione sovietica dell'Afghanistan. Altro importante intervento adoperato dagli USA nel mondo islamico è il colpo di Stato organizzato da CIA e sciiti per rovesciare il governo del primo ministro iraniano Mossadegh, eletto democraticamente, il quale aveva nazionalizzato una compagnia petrolifera ledendo, così, interessi economici statunitensi. La CIA in settant'anni ha organizzato golpe su golpe per proteggere interessi economici fortissimi. Per non parlare poi delle ultime guerre contro il mondo islamico, piuttosto fittizie. "Giusto o sbagliato" l'odio islamico nei confronti dell'America non è ingiustificato.
La guerra è un racket e l'esercito è il mezzo che, legalmente (poichè la guerra è legale), prende le risorse e le dà in pasto alla macchina economica statunitense che senza di esse colerebbe a picco. Una nazione fondata sul ferro e sul sangue, sul fuoco della guerra e sulle armi, sull'incredibile facilità di uccidere, sul più grosso racket di tutti i tempi. E mentre la minaccia coreana si attenua e a Boston si subisce un attentato di matrice islamica, ancora si crede di seguire il "Destino manifesto" e che tutto quello che è stato fatto in questi secoli, soprusi, sfruttamenti, crimini, causato sofferenza, sia tutto sommato giusto.     



 Alberto Mannino

Nessun commento:

Posta un commento

Translate