martedì 2 aprile 2013

Mal di testa politico

Vito Crimi sul suo blog: "Era meglio Bersani"

Sulla scelta di Napolitano il capogruppo al Senato cambia idea:"Governo di minoranza del PD sarebbe più rappresentativo di Monti"

"Forse - scrive Vito Crimi sul suo blog commentando la scelta del capo dello Stato di nominare dei 'saggi' - poteva essere intrapresa una strada mai percorsa prima, e cioè di affidare il governo a Bersani che con i suoi ministri poteva presentarsi al Parlamento e qualora non avesse ricevuto la fiducia poteva continuare, alla stregua dell'attuale governo Monti, senza la fiducia ma solo per gli affari ordinari". "Almeno - prosegue Crimi - sarebbe stato rappresentativo di una maggioranza relativa e non di una strettissima minoranza come il governo Monti in regime di prorogatio". 

"Qual è il senso, il non senso, anzi, dell'iniziativa del presidente? - scrive ancora il presidente dei senatori di 5 Stelle - anche se inizialmente poteva indurre l'impressione di una svolta verso la detronizzazione della casta politica, la scelta di Napolitano non è altro che un'ulteriore conferma della cecità che ha colpito la classe politica: ancora non ha compreso il risultato di queste elezioni". "La logica partitica - insiste - si riscontra oggi nei gruppi ristretti indicati dal presidente, che di 'saggio' hanno ben poco, e di politico hanno tanto. Altro non sono che la perfetta sintesi della realtà di partito che non vuole saperne di liberarci della sua presenza, ed alla quale gli elettori, con il voto di febbraio, hanno già detto addio. Questa scelta dimostra che il sentimento degli elettori è ben lungi dall'essere compreso, e rende ancor più chiara la volontà della classe politica a proseguire nel solco della casta, riproponendo Violante, colui che nel 2003 svelò senza vergogna né pudore l'inciucio con Berlusconi, ed ancora oggi gode degli assurdi privilegi riservati agli ex presidenti delle Camere".
Dopo aver bloccato il progetto di Governo targato Bersani e non aver dato un nome a Napolitano durante l'incontro al Quirinale, il M5S mantiene la linea del "noi o nessuno" restando fedeli all'anti-politica ma lamentandosi di ogni decisione presa. La strada scelta è quella dell'opposizione a oltranza senza proporre soluzioni di governo concrete. 

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